Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 295 Come faccio quando coloro che amo hanno un pesante investimento nel vittimismo?

 

D # 295: Mi domando come stare accanto a membri della famiglia e amici quando sono attaccati al vittimismo e ai malanni (un giudizio, lo so). Penso di comprendere cosa sia la vera empatia: confortarli al livello in cui si trovano, non parlare loro degli insegnamenti del Corso, ma anche non rinforzare il loro dolore convalidandolo e rendendolo reale. Per alcuni membri della famiglia, malattia è uguale ad attenzione… Qual è la posizione di Un corso in miracoli in merito al prendere distanza dalla famiglia e dagli amici che chiaramente non hanno un’influenza positiva e di sostegno nella nostra vita? Cosa fare quando si trovano in un tale dolore e si sentono così miserabili ed attaccati al vittimismo da pensare che cambiare sia responsabilità di tutti gli altri tranne che loro? Sono bloccato, per favore aiutatemi.

 

R: Una cosa che ti potrebbe aiutare a sbloccarti è cercare di andare oltre lo specifico e vedere che condividi proprio lo stesso ego dei tuoi amici e della tua famiglia, ma che tutti voi condividete anche la stessa mente corretta. Forse esprimete i pensieri della mente sbagliata in forma diversa, ma il contenuto è identico. Vedresti che loro ricorrono a una specifica forma di magia per alleviare il proprio dolore interiore, ma che tu usi una diversa forma di magia. In vista di ciò, la tua risposta a loro rifletterebbe il modo in cui devi rispondere al tuo stesso ego. Impareresti o che l’ego è repulsivo ed ha il potere di bloccare l’amore e la pace, o che non è altro che una “minuscola, folle idea” che non ha alcun potere di cambiare la nostra realtà di invulnerabile Figlio di Dio, e pertanto merita solo un gentile sorriso.

Se potessi andare oltre la forma delle loro lamentele solo per un istante – “Nulla è così accecante come la percezione della forma” (T.22.III.6:7) – udresti la loro richiesta di aiuto e sapresti che è un’eco della tua stessa richiesta di aiuto. E allora, se sapessi chiaramente che a quella richiesta è già stato risposto con amore, il tuo ego si toglierebbe di mezzo, e tu naturalmente – e senza sforzo – faresti la cosa migliore per tutte le persone coinvolte.

Non c’è modo di sapere in anticipo cosa sarebbe nello specifico questa cosa migliore, ma essa fluirebbe semplicemente attraverso di te e tu ne faresti esperienza come se non venisse da te. Potresti essere guidato a rimanere a casa e non far loro visita, o potresti andare ed assisterli in qualche modo. Ma non prenderesti nulla a livello personale. Non avresti alcun investimento nel loro cambiamento o nell'essere apprezzato per il tuo aiuto; e dopo ti sentiresti energizzato, non svuotato né pieno di negatività. Ogni qualvolta ti senti svuotato sei rimasto coinvolto a livello personale – identificato con il vittimismo – e molto probabilmente sei passato dalla parte del sacrificio, che è sempre dell’ego perché esprime separazione e un atteggiamento del tipo “o l’uno o l’altro”. Se dentro di te c’è conflitto, allora il messaggio che stai dando è che loro hanno ragione a proposito di se stessi, e così confermi le loro paure peggiori.

E alla fine, in quell'istante santo di unione con l’amore di Gesù non cadresti nella trappola egoica di pensare che alcune illusioni sono più serie di altre: riconosceresti chiaramente che tutte le illusione sono la stessa in contenuto.

L’ideale che ci porge Gesù, nostro modello ed insegnante, è essere in grado di considerare ogni cosa o come una richiesta d’amore o come un’espressione d’amore. Se potessi farlo per la tua famiglia e per i tuoi amici, lo faresti per te stesso. Il Corso ci insegna in molti modi diversi che dare e ricevere sono la stessa cosa. Questo richiede sacco di pratica ed un’enorme pazienza e gentilezza verso te stesso, perché è il totale capovolgimento del nostro solito modo di pensare e del nostro comportamento. Ma se credessi che ogni interazione ha avuto il potenziale di portarti più vicino all'essere uno con l’amore di Gesù, ti avvicineresti a loro con entusiasmo, non con terrore. Fai del tuo meglio sapendo che alla fine il tuo successo in questo è garantito. Se fai un errore non ha alcuna importanza, Gesù ti aiuterà a correggerlo in seguito.

Per ulteriore studio, potresti dare un’occhiata alla sottosezione “La funzione dell’insegnante di Dio”, che si trova nel manuale degli insegnanti sotto la sezione 5 “Come si ottiene la guarigione?" (M.5:III).