Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 159 Riguardo alla specialezza, è sufficiente esserne consapevoli e preoccuparsene?

 

D # 159: Nel mio lavoro il mio ruolo è quello di aiutare le persone. Osservo che rafforzo la mia specialezza avendo un senso di importanza e superiorità nei confronti delle persone che aiuto, mentre contemporaneamente le odio. Ho anche un investimento nel far sì che quello che faccio migliori le cose. Quando c’è stato l’unirsi con un altro, me ne attribuisco il merito. Mi sembra di usare tutto questo per rinforzare la mia identità individuale nel mondo, e la mia colpa, così da non andare oltre la specialezza. E’ sufficiente essere onesti riguardo la mia arroganza, avendo fiducia nel fatto che Gesù può lavorare con l’onestà se io sono disposto?

 

R: Guardare onestamente la specialezza e l’odio che portiamo in tutte le nostre relazioni è certamente il primo passo nel processo di perdono. Un corso in miracoli ci chiede di fare semplicemente questo, così da riconoscere le dinamiche dell’ego al lavoro. Riconosci anche le motivazioni per l’amore o l’odio speciale, il che è molto importante. Lo stesso motivo che tu citi è sempre in funzione, mantenendo intatta la nostra specialezza, così da rinforzare il nostro credere nella nostra identità separata e nel mondo. Il risultato, come dici tu, è la colpa e questa è la nostra reale attrazione. Fintanto che ci sentiamo in colpa, possiamo mantenere a distanza di sicurezza la pace di Dio, restare in conflitto e mantenere la nostra individualità. Questa è chiaramente la situazione che descrivi. Guardare ciò con onestà ti porta certamente fuori della negazione, che è così fondamentale per la strategia malata dell’ego.

La guarigione può incominciare nel momento in cui la malattia viene riconosciuta. Il passo successivo è quello di fare la connessione tra questa scelta nella mente di rinforzare la specialezza e così rinforzare la colpa e restarci aggrappati, e tutto il dolore che si prova nel sogno di separazione. E’ molto importante fare questa relazione tra causa ed effetto.

In essa sta la chiave per disfare la nostra credenza nel sistema di pensiero dell’ego e le sue conseguenze dolorose. Se la specialezza, e la colpa che ne consegue, è una scelta che viene fatta nella mente, questo deve significare che c’è un’altra scelta che si può fare, che avrà un risultato diverso.

Qui sta la logica del sistema di pensiero dello Spirito Santo come viene presentata nel Corso. Una volta che viene fatta questa associazione, il passo successivo è chiedere a Gesù di aiutarci a fare un’altra scelta. Osservare non è la fine della nostra parte nella relazione guaritrice con Gesù. Dobbiamo andare un pochino al di là di questo verso il chiedere e il desiderare veramente “un altro modo”. Non è sempre facile come sembra. Spesso siamo abbastanza disposti a lasciare che Gesù sostituisca il nostro dolore con la sua pace, fino a quando ci rendiamo conto che questo significa lasciar andare molto di più di ciò per cui avevamo mercanteggiato. Richiede di essere disposti a lasciar andare il nostro investimento nella nostra specialezza e nello scopo che serve, che alla fine porta al disfacimento dell’intero sistema di pensiero dell’ego. Dal momento che l’ego vede ciò come una minaccia, ha un’infinita gamma di forme allettanti per coinvolgerci. La nostra parte è quella di restare vigili verso tutti i suoi trucchi e riconoscere che sono tutti la stessa cosa, così da portarli allo Spirito Santo perché siano trasformati. Ricorda, il Corso non chiede di non avere le nostre relazioni speciali: “Ho detto ripetutamente che lo Spirito Santo non ti priverà delle tue relazioni speciali, ma le trasformerà” (T.17.IV.2:3). Questo è il momento in cui la “disponibilità” di cui parli entra in gioco. Non deve essere una disponibilità perfetta. “La tua disponibilità non ha bisogno di essere perfetta, perché lo è la Sua. Se semplicemente Gli offrirai un po’ di spazio, Egli lo illuminerà così tanto che tu lo lascerai felicemente aumentare” (T.11.II.6:6,7). La piccola disponibilità è sufficiente, fintanto che non stiamo attivamente facendo resistenza nascondendo i nostri “peccati segreti e odi nascosti”, negandoli, giustificandoli, chiamandoli con altri nomi, meno raccapriccianti. Se resti fedele al processo che hai iniziato, scoprirai che avrà risultati significativi nel tuo apprendimento e nella tua guarigione.