Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 775 Perché è così difficile liberarci della nostra dipendenza da questo mondo?

 

D #775: Potreste spendere qualche parola riguardo il processo che Un Corso in Miracoli sembra mettere in moto? Perché, anche dopo aver lavorato con il Corso per un lungo periodo, è così difficile liberarci della nostra dipendenza da questo mondo (ovvero peccato, paura, ecc.)? Potrebbe essere che una parte di noi stessi (il Sé reale) lo abbia fatto per lungo tempo e semplicemente abbia lasciato che i residui dell’"ego" continuassero a giocare "nell’oscurità " e non ne abbia più alcun interesse? Non è semplicemente un’illusione il nostro essere ancora coinvolti qui, dal momento che Dio non insegna, né si preoccupa di ciò che sembra accadere "quaggiù"? L’ego sarà guarito o distrutto una volta che verrà completata l’Espiazione?

 

R: Si potrebbe dire che ci sono due processi che il Corso “mette in moto”, sebbene entrambi in effetti rappresentino scelte molto deliberate e coscienti da parte nostra: perdono e resistenza al praticare quello stesso perdono. La nostra mente, in unione con lo Spirito Santo, abbraccia gioiosamente gli insegnamenti del Corso sul perdono e fa ogni sforzo perché le sue promesse diventino (L.pI.122) la nostra realtà. La nostra mente, in unione con l’ego, oppone resistenza, ad ogni passo lungo il cammino, alla liberazione dal dolore, dalla colpa e dalla paura che il perdono ci offre. (L.pI.121.2,3,4,5; L.pII.1.2,3). Questo perché ci siamo convinti di essere l’ego e crediamo che il perdono annienterebbe chi noi siamo. E pertanto combattiamo disperatamente per mantenere la sua esistenza nella nostra mente, non volendo riconoscere tutti i crudeli risultati a cui il suo sistema di pensiero ci condanna.

Il nostro vero Sé, il Cristo, non è mai stato consapevole del falso sé dell’ego e per Lui non esistono residui o frammenti da nessuna parte nella mente. Pertanto sì, non è nulla di più di un’illusione il sembrare di trovarci ancora intrappolati nel mondo di separazione, peccato, colpa e paura. Ma nulla accadrà all’ego una volta che avremo accettato l’Espiazione per noi stessi, se non che non sembrerà più esistere e, per un breve istante, ci renderemo conto che non è mai esistito. E solo questo riconoscimento è necessario perché l’ego e tutti i suoi effetti ritornino al nulla da cui sono venuti (T.10.IV.1:9; M.13.1:2).