Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 855 Perché, come dice la lezione 24, io non percepisco ciò che è meglio per me?

 

D # 855 Attualmente sto facendo la lezione 24 di Un corso in miracoli “Io non percepisco ciò che è meglio per me” (L.pI.24) nella quale Gesù ci chiede di dire che tutto quello che ci piacerebbe accadesse in ogni situazione e alcuni degli obiettivi che abbiamo, sarebbero in ogni caso in conflitto gli uni con gli altri. Ho fatto la mia lezione e in ogni argomento i miei obiettivi sembravano davvero essere unificati. Ora so che Gesù ha ragione e non sto mettendolo in dubbio, ma mi piacerebbe comprendere meglio la lezione, specialmente quando afferma che i nostri obiettivi non sono unificati.

 

R: Prima di tutto, noi non percepiamo ciò che è meglio per noi perché ci siamo separati dalla parte della nostra mente che conosce e contiene il ricordo della nostra vera Identità. I nostri obiettivi quindi hanno quasi sempre a che fare con il preservare e migliorare la nostra vita nel mondo, perché l’auto preservazione è l’obiettivo fondamentale dell’ego. La maggior parte di noi pensa che sia ciò che è meglio per noi. Ora potresti dire che si tratta di un obiettivo unificato, ma è inevitabile che sfoci il conflitto perché il corpo è intrinsecamente limitato e sempre mutevole. I nostri bisogni cambiano in continuazione: oggi potrei avere bisogno di qualcosa da te, ma non domani o la prossima settimana. Ciò che voglio da te può essere in conflitto con i tuoi bisogni e i tuoi obiettivi, o con ciò che qualcun altro vuole. Oggi i miei bisogni possono essere di alleviare la mia colpa perdonandoti; in altri giorni i miei bisogni sarebbero di alleviare la mia colpa attaccandoti (proiezione).

Gesù ritorna su questo tema più avanti nel libro degli esercizi, discutendone nel contesto delle funzioni che crediamo di avere nel mondo – i “ruoli che ci siamo attribuiti da soli” – in contrasto con la nostra sola funzione, che è di accettare l’Espiazione per noi stessi tramite la pratica del perdono: “Accetteremo la funzione che Dio ci ha dato, perché tutte le illusioni si basano sulla bizzarra convinzione che noi possiamo farne un’altra per noi stessi. I ruoli che ci siamo attribuiti da soli sono mutevoli, e sembrano cambiare dal lutto alla beatitudine estatica dell’amore e dell’amare. Possiamo ridere o piangere, e salutare il giorno con un benvenuto o con le lacrime. Il nostro stesso essere sembra mutare mentre attraversiamo mille cambiamenti di umore, e le nostre emozioni ci elevano veramente in alto, o ci precipitano a terra nella disperazione. … Le immagini che fai tu danno origine solo a obiettivi conflittuali, effimeri e vaghi, incerti e ambigui. Chi potrebbe essere costante nei suoi sforzi, o dirigere le proprie energie e il proprio impulso ed essere concentrato verso obiettivi come questi? Le funzioni che il mondo stima sono così incerte che cambiano almeno dieci volte all’ora quando sono più solide” (L.pI.186.8:2,3,4,5; 10:2,3,4).

Nell’esercizio della lezione 24, Gesù ci chiede di pensare a situazioni irrisolte che ci preoccupano e scoprire il risultato che vogliamo in queste situazioni, per poi riconoscere che ci sono diversi obiettivi impliciti nel risultato che vogliamo: “questi obiettivi sono su piani differenti e spesso in conflitto” (L.pI.24.4:3). Per fare un esempio diciamo che le situazioni irrisolte sono: (1) sto cercando lavoro; (2) mio figlio ha problemi a scuola; (3) ho una vertenza con dei fornitori per la casa.

Gli obiettivi diversi e i conflitti potrebbero essere i seguenti: (1) voglio un lavoro per poter mangiare. Ma ad un altro livello non voglio un lavoro così da poter continuare a sentirmi trattato ingiustamente. (2) Non voglio vedere che mio figlio debba affrontare un momento difficile, ma ad un altro livello c’è un tornaconto dell’ego nel vederlo vittima. Ma possono anche essere tematiche legate all’autorità: mi sentirei gravemente minacciato se mio figlio andasse meglio di come sono andato io a scuola – il mio auto valore diminuirebbe. (3) Le tematiche legate all’autorità si acutizzano nelle dispute con i fornitori o con chiunque assumi. Vuoi che la tua casa sia carina e senza difetti, così sarai a tuo agio e gli altri penseranno positivamente di te, ma le cose devono essere fatte a modo tuo: non avrai riguardo per nessuno che ti ostacoli nel farti raggiungere quello che vuoi. Tutto deve essere fatto alle tue condizioni. Inoltre al tuo ego piacerà il fatto che i fornitori abbiano fatto un lavoro mediocre:un altro persecutore e un’altra vittima innocente!

Ciò che Gesù ci sta aiutando a riconoscere è che adottando il perdono come nostro solo ed unico obiettivo unificherà ogni aspetto delle nostre giornate: di fatto ogni aspetto della nostra intera vita. Il conflitto gradualmente si dissolverebbe e noi vivremmo la nostra vita quotidiana con più calma e in pace.