Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 1014 Qual è il significato e lo scopo delle esperienze psichiche?

 

D #1014: Ho avuto esperienze psichiche e non ho mai prestato loro molta attenzione fino ad ora. Sto cercando di comprendere a cosa servivano. L’opinione di Un corso in miracoli è che non ci sono coincidenze, che otteniamo esattamente ciò che chiediamo, e in questo senso non ci sono vittime e carnefici al livello della forma? E’ anche vero che tutto ciò che sembra essere dato da un altro al livello della forma – “buono” o “cattivo” – lo abbiamo chiesto consciamente o no e quindi non è una coincidenza il fatto che si manifesti? Il loro ego lo prende e ti dà esattamente ciò che chiedi e tu a tua volta fai lo stesso?

 

R: Il Corso ci dice che stiamo sempre “rivedendo mentalmente quello che è passato” (L.pI.158.4:5). Sembra che stiamo facendo esperienza di tutto per la prima volta e che i pensieri nella nostra mente siano i nostri pensieri privati. Ma questo solo perché abbiamo scelto di identificarci con il sistema di pensiero dell’ego che si basa sulla premessa che la separazione, il tempo e lo spazio sono reali. Tenendo in mente che questa è un’illusione, il Corso spiega che nel momento in cui la separazione da Dio sembrò accadere, da quel pensiero è scaturita ogni concepibile forma di separazione e simultaneamente è anche scaturita la correzione di ciascuno di quei pensieri. La separazione sembrò accadere e fu disfatta in quello stesso istante. Questo non vuol dire che noi siamo in grado di capire tutto questo nel nostro stato attuale! Così, in questa cornice, non ci sono coincidenze e nulla avviene per caso: tutto è già accaduto. E, in quanto mente che decide, stiamo scegliendo quale parte del “copione” rivisiteremo o, per usare l’analogia di una videoteca, stiamo scegliendo quale video guardare. Tutto è già su quel video: noi scegliamo ciò che ci apprestiamo a guardare.

Il punto dell’insegnamento e degli esercizi di addestramento mentale di Un corso in miracoli è far sì che impariamo a portare nella nostra consapevolezza la nostra capacità decisionale, così da renderci conto di cosa è la nostra vita. Rendendoci conto che siamo mente, possiamo continuare a scegliere la versione dell’ego della verità o cambiare la nostra fedeltà e scegliere il sistema di pensiero di perdono dello Spirito Santo che alla fine riporterà la nostra mente al suo stato naturale di unità indifferenziata in Dio.

Gesù discute dei poteri psichici nel manuale per gli insegnanti (M.25). Parla di essi nel contesto dei livelli di comunicazione necessari per il processo della salvezza: “La comunicazione non è limitata alla piccola gamma di canali che il mondo riconosce. Se fosse così, ci sarebbe poca utilità nel cercare di insegnare la salvezza. Sarebbe impossibile farlo. I limiti posti dal mondo alla  comunicazione sono le barriere principali all’esperienza diretta dello Spirito Santo …” (M.25.2:2,3,4,5). Questi limiti sono una conseguenza dell’intenzione della mente separata di bloccare qualsiasi cosa che le ricorderebbe la natura illusoria della sua esistenza. Così Gesù va avanti spiegando che la rilevanza dei poteri psichici sta nello scopo per cui vengono usati: come parte del piano dell’ego o nel disfacimento di quel piano da parte dello Spirito Santo. Abbiamo discusso differenti aspetti di queste tematiche nelle domande 589, 644 e 682, che potresti trovare interessanti.