Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 1020 L’idea che tutto questo sia illusione sembra molto deprimente. Perché?

 

D #1020: Talvolta mi sento depresso e provo un po’ di paura verso la realtà che tutto questo sia un’illusione. So che è la mia mente egoica che mi appesantisce, ma questa sensazione può essere molto intensa. Cosa  succede?

 

R: Ciò che succede è una normale reazione quando viene detto a qualcuno che tutto ciò che pensa del mondo è sbagliato. La mente incomincia a sospettare che se il mondo non è reale, allora non lo è neanche il corpo con cui ha scelto di identificarsi. Il dubbio entra allora nel sistema di credenze che tiene insieme il mondo ed il corpo e questo può solo significare guai per l’ego. Sentendosi attaccato, si difende, attaccando la mente. L’attacco porta colpa sotto forma di depressione, paura, ansia e ogni altra forma di sofferenza di cui il corpo fa esperienza.

Ciò che è deprimente non è il fatto che il mondo sia un’illusione, ma il credere che sia reale. Il problema inizia quando la mente sceglie la separazione, provocando la divisione in una mente sbagliata che crede che la separazione sia reale, e una mente corretta che sa che non lo è. La mente sbagliata (ego) difende e mantiene la sua scelta identificandosi con il corpo e rendendo reale il mondo. La mente allora diventa il corpo nella sua esperienza di se stesso e si sente intensamente minacciata dal messaggio di Un corso in miracoli che dice che il mondo/corpo che ha inventato è un’illusione. La mente sbagliata che si è identificata con il corpo si sente minacciata dalla mente corretta che sa di non essere un corpo. Questo conflitto nella mente è la fonte della depressione e della paura di cui fai esperienza. Essi sono gli effetti inevitabili della mente separata che è in conflitto sulla sua identità e si percepisce separata dalla sua Fonte. C’è una parte della mente che sa che sbaglia nell’identificarsi con l’ego, ma è sedotta dall’autonomia della specialezza. Questa è una condizione deprimente e paurosa perché si basa precariamente sulla credenza inventata che l’illusione sia realtà. La mente sa che questa credenza come è stata scelta può essere facilmente abbandonata. Qui sta la causa della difficile situazione in cui ti trovi e qui si trova anche la sua soluzione. Il problema ha la sua fonte e la sua soluzione nella capacità della mente di scegliere tra la credenza dell’ego nella separazione e il ricordo dello Spirito Santo dell’unità con Dio che non è mai cambiata. L’ego ci vuol far credere che in qualche modo la felicità sia possibile nel mondo, mentre lo Spirito Santo ci ricorda che niente ci renderà felici se non la nostra unità uno con l’altro e con Dio.

Il mondo è portato alla consapevolezza e tenuto insieme dal credere che la felicità si possa trovare in esso: “Chiunque venga in questo mondo non può che avere ancora qualche speranza, qualche illusione in cui ancora indugia, o qualche sogno che ci sia qualcosa fuori di lui [fuori dalla mente] che gli porterà pace e felicità” (T.29.VII.2:1). Nonostante ogni prova contraria, l’ego insiste che debba esserci un modo per tenersi il corpo, la specialezza e il mondo e tuttavia essere felici. Cerca senza posa di avere la botte piena e la moglie ubriaca. La paura e la depressione generate dalla mente separata sono ulteriormente esacerbate dal fatto che ad un qualche livello sappiamo che questo è impossibile. Così, dietro ogni ricerca di specialezza c’è un inevitabile senso di futilità. Ogni ricerca finisce con un amaro disappunto e senso di perdita, perché non importa quanto sembri ingannevolmente soddisfacente l’amore speciale, non può durare. E siccome ci viene detto che solo ciò che è durevole può essere reale, e solo ciò che è reale può portarci felicità, la massima dell’ego “Cerca ma non trovare” (T.16.V.6:5) è soddisfatta.

Il mondo non scomparirà dalla consapevolezza finché lo vogliamo. A questo riguardo, Gesù ci dice: “Non aver paura di essere improvvisamente sollevato e scagliato nella realtà. Il tempo è cortese, e se lo usi in favore della realtà, manterrà un ritmo dolce con te nella tua transizione” (T.16.VI.8:1,2). Il tenere a mente queste parole confortanti mentre lavoriamo con il Corso non solo ridurrà la paura che impedisce il progresso, ma farà moltissimo per alleviare l’angoscia che descrivi. Il ritmo è dolce perché non veniamo forzati ad accettare niente per cui non siamo pronti. Nel Suo programma di studi di perdono, lo Spirito Santo rispetta la nostra credenza che il mondo sia reale. Di fatto Egli usa il mondo come un’aula scolastica per insegnarci a perdonarci per aver preso seriamente la “minuscola, folle idea” (T.27.VIII.6:2) della separazione. Così, scelto dall’ego come un luogo dove nascondersi da Dio e dimenticarLo, il mondo può essere usato dallo Spirito Santo per ricordare Dio e ritornare alla casa che non abbiamo mai lasciato. Quindi, la liberazione dalla depressione di fronte alla natura illusoria del mondo si trova nel cambiare lo scopo del mondo dall’obiettivo dell’ego a quello dello Spirito Santo. Il mondo stesso, allora, diventa un’opportunità per trovare la via d’uscita da esso tramite il perdono: “Non dimenticare che la guarigione del Figlio di Dio è l’unico scopo del mondo. Questo è il solo scopo che lo Spirito Santo vede in esso, e quindi l’unico che ha” (T.24.VI.4:1,2).