D # 1169: La mia famiglia – che conta 3 generazioni – ha una visione politica che include un sacco di odio nei confronti della leadership di questo paese. Ad aumentare il mio disagio il capofamiglia ha studiato Un corso in miracoli per parecchi anni. Ma ora dice cose del tipo: “Non so perché lo abbia mai studiato”. Essendo io stesso uno studente del Corso, mi rendo conto che la rabbia politica della mia famiglia è semplicemente proiezione dell’odio per se stessa, e mi trovo a volere che lo riconoscano. Molto spesso sollevano discussioni su tematiche politiche e suppongo – dalle mie risposte - di sembrare politicamente apatico o estremo in termini di dare valore a soluzioni spirituali al posto di soluzioni del “mondo reale”. E così spesso non dico proprio niente. Mi sembra egoistico citare il Corso o prendere la posizione che “non c’è nessuno là fuori”. Non c’è alcun segno che qualcuno della mia famiglia volga lo sguardo verso di me per la leadership: nessun desiderio che un insegnante di Dio entri in una situazione intrattabile per portare speranza. E tuttavia sento che sto reprimendo me stesso, più che praticare fede e pazienza con loro. Non mi sento molto aperto mentalmente poiché mi sembra non abbia senso dire niente. La mia domanda è: perché sto facendo così?
R: Sembra che ciò che vuoi realmente sapere sia il motivo per cui sperimenti dolore in questa situazione e conflitto in merito a come gestirla. Ricorda che Un corso in miracoli chiarisce che tutto il dolore viene dalla colpa e che la fonte di tutta la colpa è il nostro credere nella separazione (T.15.V.2:5). Così, a provocarti dolore non è il fatto che la tua famiglia abbia una visione del mondo che differisce dalla tua Piuttosto il tuo dolore deriva dal fatto che tu li giudichi per questo, e in questo modo rinforzi il tuo credere nella separazione e fai scattare la tua colpa. Incominciando dal presumere che farebbero meglio a seguire il tuo modo di vedere il mondo, assicuri che indipendentemente da come rispondi loro al livello della forma nella tua mente il contenuto sarà l’attacco. E siccome questo pensiero di attacco sembra valido e giustificato, avrai la sensazione che non esprimendolo verso di loro stai reprimendo te stesso.
Ma come hai affermato, loro non ti stanno chiedendo di insegnare loro il Corso o un modo più spirituale di guardare il mondo. Di fatto suona come se questa sia l’ultima cosa che vogliono. Pertanto il tuo desiderio che guardino le cose in maniera diversa è cadere nella stessa vana trappola in cui sono caduti loro con la loro rabbia politica. In essenza state tutti dicendo: “Sarei felice se solo qualcun altro cambiasse”. Parte di te è consapevole di questa dinamica, che è il motivo per cui riversare su di loro frasi fatte tratte dal Corso ti sembra egoistico. Il fatto che tu lo sappia e tuttavia senta ancora un desiderio di cambiarli, ti può aiutare ad entrare in empatia con quanto reale e giustificata debba sembrare loro la loro rabbia politica.
Siccome il tuo capofamiglia è un ex studente del Corso, parte dell’usare questa situazione come tua aula scolastica può includere il chiederti se ti sembra che il suo rifiuto del Corso sia un rifiuto nei tuoi confronti. E’ probabile che tu abbia questo pensiero se, di fatto, la tua capacità di provare amore per lui si basa in qualche modo sulle scelte che fa.
Fondamentalmente la chiave per sentirti meglio in tutto questo è renderti conto che, come il Corso afferma ripetutamente, la pace di Dio è dentro di te. Le scelte e gli atteggiamenti della tua famiglia non possono avere alcun potere di portarti via quella pace a meno che tu non voglia che ti venga portata via. Essi ti stanno in realtà offrendo una meravigliosa opportunità di chiedere allo Spirito Santo di aiutarti a guardare senza giudizio ed imparare a muoverti da uno spazio veramente amorevole. Quando lo farai, saprai cosa la tua famiglia vuole realmente da te quando esprime rabbia verso i leader governativi. E allora la tua risposta potrà assumere molte forme diverse incluse il concordare con loro e permettere loro di dirti tutto sulla loro rabbia. Ironicamente, non dicendo loro che si sbagliano, potresti in realtà dimostrare che si sbagliano sulla sola cosa che importa davvero: insegnare semplicemente con la tua presenza compassionevole che l’amore esiste davvero e che loro lo meritano.