D # 1176: Voi insegnate che tramite il perdono non cambiamo il mondo là fuori: cambiamo solo la nostra percezione. Nella mia esperienza egoica, tuttavia, quando colgo il principio che sta dietro al problema il problema se n’è andato e non mi si presenta più. Se questo è ciò che chiamate cambio di percezione, sono d’accordo con voi. Non c’è niente che ha bisogno di essere proiettato una volta che comprendo il contenuto che sta dietro al “problema”. E’ corretto concludere che ogni cosa che porto dall’oscurità alla luce – perdono – non si “nasconderà” più nella forma e, quindi, il principio/contenuto portato alla consapevolezza non accadrà più nel mio mondo illusorio?
R: Per usare un esempio estremo di cosa intendiamo … se stessi vivendo sotto il controllo di un dittatore crudele, repressivo senza possibilità di andartene, potresti praticare il perdono rendendoti conto che questo dittatore non può portare via la pace che si trova dentro di te, indipendentemente dalle dure restrizioni esterne che influiscono su di te fisicamente. Puoi così essere in pace interiormente, senza avere sentimenti malati nei confronti del dittatore, mentre le tue condizioni esterne restano miseramente inadeguate. In questo caso la tua percezione sarebbe cambiata nel senso che tu non stai più proiettando la tua colpa dalla tua mente su qualunque cosa esterna, compreso il tuo stesso corpo. Hai portato l’oscurità del giudizio e dell’odio alla luce dell’amore di Gesù nella tua mente, e così ora guardi ogni cosa attraverso gli occhi di quell’amore. Tutti i rancori si sono così dissolti e resta solo l’amore. Il tuo problema se ne è andato, perché hai lasciato andare l’ego in questa occasione.
Talvolta ciò che accade in una relazione in cui ci sono dei conflitti e dei rancori è che quando una persona sceglie di spostarsi dallo scopo dell’ego (mantenere viva la separazione) allo scopo dello Spirito Santo (vedere interessi condivisi, disfando così la separazione), anche l’altra persona rompe con l’ego il contratto di relazione speciale e poi la relazione cambia in meglio. Ma non è sempre questo il caso, e non si dovrebbe avere alcun investimento che questo accada. Come sottolinea Gesù in Un corso in miracoli, la sola responsabilità è accettare l’Espiazione per noi stessi (T.2.V.5:1). Quando accettiamo l’Espiazione (che la separazione non è mai avvenuta), non c’è più colpa nelle nostre menti: e se non c’è più colpa non c’è alcun bisogno delle difese di negazione e proiezione contro il dolore di quella colpa. Questa è l’essenza di ciò che ci insegna Gesù nelle Lezioni 79 e 80: c’è un solo problema ed è già stato risolto (L.pI.79,80). Indipendentemente da ciò che avviene esteriormente, la nostra pace interiore non verrebbe mai disturbata una volta che lasciamo andare la nostra identificazione con il sistema di pensiero dell’ego.