D #1260: Dato il tipo di problemi emozionali che hanno molte persone, non dovrebbe esserci all’inizio del libro degli esercizi una sorta di avviso o avvertimento di questo genere: che il fare le lezioni inevitabilmente risveglia “cose” che possono essere difficili da affrontare? Strettamente correlato a questo: Un corso in miracoli non è un viaggio inutile?
R: In quanto programma di studi autosufficiente non sta a noi giudicare col senno di poi i metodi del suo autore. Ma lo spirito della tua domanda solleva una tematica importante. Non c’è dubbio che questo sia un viaggio difficile e che ci saranno periodi di disagio durante il processo di lasciar andare il nostro investimento nel sistema di pensiero dell’ego. Infatti Gesù afferma che è probabile che quattro dei sei periodi dello sviluppo della fiducia - che egli descrive nel manuale - vengano sperimentati come disagevoli (M.4.1).
Inoltre c’è molto nel Corso sulla paura, e persino terrore, che emerge dall’andare all’interno a guardare il nostro ego. Il sistema di pensiero dell’ego non è carino: dall’inizio alla fine è un’espressione di odio, assassinio, sacrificio, vittimismo, specialezza e giudizio. Ma ci viene detto, pagina dopo pagina, che si basa tutto sull’errata credenza che possiamo essere separati da Dio e crocifiggere Suo Figlio, e che lo abbiamo fatto. La verità, tuttavia, è che non ci siamo mai separati e non potremmo mai separarci dalla nostra Fonte, e questo è il motivo per cui la nostra sola responsabilità è accettare l’Espiazione per noi stessi (T.2.V.5:1), cosa che possiamo fare solo nel contesto delle nostre ordinarie esperienze quotidiane che ci riflettono di rimando l’insegnante che abbiamo scelto nelle nostre menti (T.21.in). Così Gesù ci dice: “Nessuno può sfuggire alle illusioni a meno che non le guardi, perché il non guardarle è il modo per proteggerle. Non c’è bisogno di rifuggire le illusioni, perché esse non possono essere pericolose. … insieme abbiamo la lampada che lo disperderà [il sistema di pensiero dell’ego] … dobbiamo dapprima guardarle per vedere al di là di esso, dal momento che lo hai reso reale. Insieme disferemo tranquillamente questo errore, poi guarderemo, al di là di esso, la verità (T.11.V.1:1,2,3,5,6).
Una parte indispensabile del nostro processo in quanto studenti di Un corso in miracoli è ricordare che l’ego di per sé non ha alcun potere, ma solo quello che le nostre menti gli danno. Guardare le manifestazioni del nostro ego con lo Spirito Santo ci aiuterà a ricordarlo e pertanto impareremo a non prenderlo così seriamente, cosa che facciamo ogni qualvolta giudichiamo noi stessi o gli altri per avere un ego. Se ci fosse un avvertimento all’inizio delle lezioni del libro degli esercizi, Gesù direbbe che l’ego è reale e che entrare in contatto con esso potrebbe essere pericoloso. Ma questo va direttamente contro qualsiasi cosa egli dice riguardo all’ego e a come dovremmo approcciarlo. Egli ci insegna che l’ego non ha sostanza e che è solo una credenza sbagliata su noi stessi a cui ci stiamo aggrappando. La sua continua enfasi è avere fiducia che lui – Gesù – ci guida, essere gentili, dolci e pazienti con noi stessi come lui lo è con noi, e non forzarci a lavorare su qualsiasi che sia troppo temibile. L’opportunità di imparare una lezione di perdono ci sarà sempre, e siccome lui non crede che il tempo sia reale, non ci mette mai sotto pressione perché impariamo le nostre lezioni entro un certo lasso di tempo. Se emuliamo la sua guida gentile con noi stessi e con gli altri, ci faremo strada attraverso i momenti problematici e a lungo andare staremo bene.
Se tuttavia, come capita talvolta, questo processo risveglia delle “cose” che sono sperimentate come soverchianti, allora la cosa dolce e gentile da fare sarebbe cercare aiuto da un terapeuta gentile e poi ritornare al processo del Corso quando sei più stabile emozionalmente e psicologicamente.
Le esperienze destabilizzanti di molti studenti sono affrontate in altre domande in questo servizio. Puoi desiderare leggerne alcune scrivendo una parola chiave nel filtro di ricerca, ad esempio: paura e disagio.
Infine, noi non vediamo questo come un viaggio inutile, poiché è un mezzo per disfare nelle nostre menti le credenze errate che hanno portato a tutto il nostro dolore e a tutti i nostri problemi. Fintanto che continuiamo a reagire ai nostri corpi ed al mondo come se fossero reali, allora abbiamo bisogno di aiuto per liberare le nostre menti da questi pensieri illusori così da poter riguadagnare lo stato di pace in cui siamo stati creati a vivere per sempre.