D #1262: Sapendo che questo mondo non contiene nulla per me, nulla che io voglia, e che al di là di questo mondo c’è il mondo che voglio (L.pI.128, 129), dovrei vedere Dio in ogni cosa, o questo convalida ciò che non è reale?
R: Vedere Dio in ogni cosa significa vedere il Suo scopo in ogni cosa. Naturalmente questo non va inteso letteralmente, perché Dio non sa nulla del mondo: “Non c’è alcun mondo! Questo è il pensiero centrale che il corso tenta di insegnare” (L.pI.132.6:2,3). Significa scegliere di identificarsi con il contenuto nella nostra mente corretta anziché con il contenuto nella nostra mente sbagliata. Il mondo allora viene visto come un’aula scolastica e le nostre interazioni diventano il mezzo per disfare i nostri pensieri di separazione da chiunque altro e da Dio. Impariamo ad usare il mondo per questo scopo di correggere i nostri pensieri, che sostituisce il nostro precedente scopo di usare il mondo per promuovere la nostra esistenza di sé corporei separati e speciali. I nostri occhi continueranno a vedere le stesse cose, ma la nostra percezione di ciò che i nostri occhi vedono sarà notevolmente differente, intendendo con ciò che noi “vedremo” che condividiamo tutti gli stessi interessi e la stessa mente divisa. Da questo nuovo scopo fluirà una graduale riduzione di tensione e di conflitto ed un crescente senso di pace interiore.
Anche la domanda #918 discute il significato di queste lezioni.