D #1280: Recentemente ho chiuso una relazione di sette anni con un compagno con cui stavo programmando di sposarci fino a quando mi ha detto di non essere sicuro. Gli ho dato parecchie settimane per decidere, ma non ne è stato in grado, dicendo che sentiva che lui non era abbastanza per me. Ho chiuso la relazione con tanta tristezza e riluttanza, ancora senza sapere cosa lui volesse davvero. Dal Corso comprendo che tutto quello che ci accade è fatto da noi. Mi piacerebbe sapere se questa situazione, compresa la sua incertezza e il suo non sentirsi abbastanza, è stata causata dalla mia colpa, perché stavo cercando qualcosa fuori di me. Mi sbagliavo a volere che la relazione avanzasse verso un livello più profondo? Ora non mi è chiaro se rinunciato ad una relazione d’amore perché volevo il matrimonio.
R: Un corso in miracoli ci dice che questa vita fisica è un sogno e che siamo noi che lo stiamo sognando. Così alla fine è vero che tutto ciò di cui facciamo esperienza qui è fatto da noi. Tuttavia chi ha sognato tutto questo non è l'individuo che noi pensiamo di essere. Questo avviene ad un livello fuori dal tempo e dallo spazio, un livello con cui non possiamo entrare in contatto o comprendere dall’interno di questo sogno. Quindi non dobbiamo assumerci la responsabilità per tutti i pensieri, i sentimenti e le azioni di chiunque attorno a noi. Di fatto, il farlo potrebbe essere dannoso perché, invece di condurci ad una maggiore comprensione e al perdono, tende a radicarci più profondamente nella colpa e nella paura. È così perché l’“io” che cerca di prendersi la responsabilità è inventato proprio come l'io di cui sta cercando di ottenere la fiducia. Così, finiamo con l’attribuire erroneamente potere ad un falso sé che è già terrorizzato dalla credenza errata di avere il potere di distruggere il Cielo e bandire Dio per sempre.
Il messaggio del corso è esattamente l’opposto: Noi non abbiamo potere su Dio. A dispetto di tutti gli orrori che vediamo e del dolore che proviamo, non una sola nota è stata persa del canto del Cielo (T.26.V.5:4). Noi restiamo “a casa in Dio, sognando di essere in esilio ma perfettamente in grado di risvegliarci alla realtà” (T.10.I.2:1). Ciò che ci aiuterà a muoverci verso il risveglio non è il cercare di assumerci la responsabilità per quello che fanno gli altri, ma piuttosto l’assumerci la responsabilità per le nostre reazioni a ciò che fanno. Dato che noi scriviamo il copione delle nostre vite in modo che sia pieno di dolore, come difesa contro il ricordo dell’Amore di Dio, la chiave per uscire dal nostro dolore è riconoscere che viene non dalle circostanze esterne, ma dalla nostra scelta di sentirlo. Il processo del Corso consiste nel chiedere allo Spirito Santo di essere il nostro Insegnante interiore e di aiutarci a renderci conto che saremmo molto più felici se scegliessimo l’Amore di Dio al posto di dolore, colpa e paura.
E così, in una situazione come quella che hai descritto, il Corso non ti direbbe se hai preso una decisione giusta o sbagliata. Ti incoraggerebbe invece ad esplorare se hai preso la decisione con la guida dell’ego o dello Spirito Santo. Di certo non c’è niente di sbagliato nel volersi sposare e decidere che ti piacerebbe un compagno che condivide questo desiderio. Tuttavia, siccome la fine della tua relazione era confusa ed emozionalmente difficile, e ora incominci a dubitare di te stessa, sembra probabile che possano essere implicate altre tematiche.
Niente di tutto ciò è una ragione per sentirti in colpa. In effetti, virtualmente tutti qui hanno tematiche relazionali dal momento che è stata la tematica della nostra relazione con Dio ad averci costretti a cadere in questo sogno fin dall'inizio.
Sembra, tuttavia, che possa esserti utile guardare le credenze, i sentimenti e le aspettative che hai in merito alle relazioni intime affinché quelle future possano andare avanti senza intoppi. Un buon primo passo potrebbe essere quello di prendere la mano dello Spirito Santo e chiedere a Lui di aiutarti a guardare l’esperienza che hai appena fatto con i Suoi occhi amorevoli e non giudicanti.