D #1270: Tre anni fa ho chiuso una lunga relazione con un uomo a cui era stato diagnosticato un disordine di personalità borderline, e che soffriva anche di episodi psicotici. Alla fine ho visto chiaramente come il mio ego mi aveva mantenuta infelice e intrappolata, e nella mia disperazione sono stata in grado di trovare ed abbracciare Un corso in miracoli, che ha posto fine ai miei incubi e ad un potenziale esaurimento nervoso. Questo signore mi ha contattato recentemente, assicurandomi che è cambiato e che vuole stare nuovamente con me. Gliel’ho sentito dire molte volte in precedenza. Mi ha suscitato paura, poiché non voglio mai più essere infelice in quel modo. Cosa altrettanto importante, voglio rispondergli in maniera differente, con molto più amore e senza così tanti bisogni immaginari. Penso di poterlo fare. Quando sono tranquilla, sento “fatti da parte” e lascia che ciò che dovrà accadere accada, senza cercare di controllare. C’è anche, tuttavia, una voce – echeggiata da molte persone a me care – che dice: “Non fare la stupida, il tipo è uno psicopatico!” Gli ho chiesto sei mesi di silenzio prima di rispondergli. Sento di aver bisogno di essere pronta per quella che sembra essere una prova grande e spaventosa. Avete qualche consiglio su come prepararmi? O su come superare queste voci di cautela?
R: Anche se non vorremmo che fosse così, Un corso in miracoli si focalizza solo sul contenuto nelle nostre menti e non sul comportamento (forma). Ciò nonostante, ciò che ci raccomanda di fare nelle nostre menti è estremamente utile, perché è lì che si trova la radice di tutti i nostri problemi e del nostro dolore, e dunque è anche lì che si trova la soluzione. Così, ciò che potresti trovare utile nell’affrontare il tuo dilemma, è andare dentro di te e diventare consapevole al meglio che puoi di tutti i giudizi e le paure che puoi avere in merito alla relazione, e di ogni tuo possibile investimento su come dovrebbe andare a finire. Poi, con calma e tranquillità, cerca di lasciar andare tutto questo, solo per un istante. Ricorda l’aiuto di Gesù a questo proposito nella Lezione 189: “Fa’ semplicemente questo: resta quieto, e metti da parte tutti i pensieri di ciò che sei e di ciò che è Dio, tutti i concetti che hai imparato sul mondo, tutte le immagini che hai di te stesso. Svuota la tua mente da tutto quello che essa ritiene vero o falso, buono o cattivo, da ogni pensiero che essa giudica degno e da tutte le idee di cui ha vergogna. … vieni con le mani completamente vuote al tuo Dio” (L.pI.189.7:1,2,5).
Puoi ricordare che quando Helen (la scriba del Corso) chiese a Gesù cosa avrebbe dovuto dire a qualcuno che aveva bisogno del suo aiuto, lui fondamentalmente le disse che non era la domanda corretta. Invece di chiedere cosa avrebbe dovuto dire a quella persona, avrebbe dovuto chiedere aiuto per togliere di mezzo i suoi giudizi. Allora l’amore sarebbe semplicemente fluito attraverso di lei e la sua preoccupazione sarebbe scomparsa.
In realtà non c’è qualcosa di giusto o sbagliato in questo tipo di situazioni. Si tratta di sospendere ogni giudizio affinché venga fatta la cosa più amorevole per tutte le persone coinvolte. Accertati solo di non avere nozioni preconcette su cosa sia la cosa più amorevole. Per esempio, molti studenti sentono che non è mai amorevole troncare una relazione e deludere l’altra persona. Non è così! Potrebbe essere la cosa più amorevole da fare – per entrambi i partner. Ma potrebbe anche essere amorevole non troncarla. Cerca nella tua mente questo tipo di nozioni preconcette.
Vorremmo anche metterti in guardia a proposito di un altro errore che gli studenti di questo corso fanno frequentemente. Molti sono arrivati alla conclusione che, proprio perché una lezione è molto difficile, dovrebbero proseguire e portarla avanti: per esempio restare in una relazione abusiva perché quello è il modo migliore di imparare che non sei un corpo!
Questo non ha niente a che fare con la gentilezza del nostro insegnante in questo corso. Gesù non ci costringerebbe mai in quel modo, né porrebbe su di noi una pressione del genere.
Questo sarebbe piuttosto un approccio del tipo “nessun dolore nessuna ricompensa”, o simile a quelli delle tradizioni ascetiche che incoraggiano il sacrificio e l’auto abnegazione.
Dal punto di vista del Corso ciò genera ulteriore separazione, non il disfacimento della separazione. Ma questo non significa che non dovresti ritornare nella relazione. Cerca semplicemente di mantenere la tua attenzione focalizzata quietamente all’interno, al contenuto nella tua mente, e lì, avvolta nella pace e nell’amore confortante di Gesù, lascia andare qualsiasi giudizio che incontri. L’amore che i giudizi e la paura hanno nascosto ti guiderà, e tu sarai in pace.