Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 573 In che modo i termini biblici differiscono nel significato quando sono usati nel Corso?

 

D # 573: Riguardo alla domanda 356 sono curioso di sapere quali termini biblici in Un Corso in Miracoli hanno significati diversi da quelli tradizionali. Sono cristiano ed amo i messaggi del vangelo. Amo anche i messaggi del Corso. Non vedo differenze o conflitto poiché credo che vengano entrambi da Dio. Credo che alcune tradizioni abbiano corrotto il messaggio originale di Cristo. È questo ciò a cui fate riferimento? Se è così, come fate VOI a discernere tra le tradizioni?

 

R: La breve risposta alla tua domanda è che la maggior parte dei termini nel Corso ha significato diverso da quello della Bibbia. Questo perché sono basati su un sistema di pensiero che è diverso dal sistema di credenze della Bibbia.

Il Vecchio e il Nuovo Testamento si basano sulla credenza che il peccato sia reale e richieda una qualche forma di pagamento o di espiazione attraverso il sacrificio per guadagnare la salvezza (Cielo/Paradiso?) ed evitare così la punizione (inferno). L'espressione più alta di questo sistema di pensiero è la crocifissione di Gesù. La morte di Gesù sulla croce ha espiato il peccato originale di Adamo ed Eva ed ha riaperto i cancelli del Cielo per tutti i credenti Cristiani.

Nel sistema di credenze dualistico della Bibbia Dio, come Creatore, è un essere distinto dalla Sua creazione, intesa come universo fisico che include gli esseri umani dotati di spirito o anima.

Queste credenze di base valgono per qualsiasi altra interpretazione o distorsione introdotta dalle numerose sette e chiese che professano la Cristianità. Invece Un Corso in Miracoli è un sistema di pensiero non dualistico che insegna “Non c’è separazione tra Dio e la Sua creazione” (T.8.V.2:8), “Non c’è peccato” (T.26.vii.10:5), e “Non c’è alcun mondo” (W.pI.132.6:2). Questi principi fondamentali del Corso sono ciò che dà un significato diverso ai termini biblici che Gesù utilizza. Nel Corso la salvezza/Espiazione è un processo di accettazione della verità di queste affermazioni, riconoscendo che è soltanto la scelta di credere nella separazione a renderla reale nella nostra esperienza ed è la causa della colpa che fa sembrare reali il corpo ed il mondo. Poiché non c'è alcun peccato, non c'è alcuna necessità di espiazione attraverso il sacrificio, ma soltanto di correzione.

Il Corso insegna che, piuttosto che un mezzo di redenzione, la crocifissione è un esempio estremo dell'insegnamento di Gesù che siamo menti e non corpi, e non possiamo essere danneggiati in alcun modo da qualsiasi cosa esterna alla mente. Questo è ciò che vuol dire la sezione nel testo dove Gesù parla della crocifissione: “Il reale significato della crocifissione sta nell’apparente intensità dell’assalto di alcuni dei Figli di Dio nei confronti di altri. Questo, ovviamente, è impossibile, e deve essere pienamente compreso che è impossibile” (T.6.I.3:4,5).

Così i termini utilizzati nella Bibbia e nel Corso non sono in conflitto. Semplicemente rappresentano sistemi di pensiero fondamentalmente distinti. Ciò, comunque, non vuol dire che la Bibbia non abbia passaggi che riflettano il contenuto amorevole della mente corretta, proprio come i seguaci della Bibbia potrebbero riconoscere i passaggi della mente corretta nel Corso. Come ogni altra persona gli autori delle scritture hanno avuto accesso allo Spirito Santo, Che è la parte della mente che serba il ricordo di Dio. Un esempio di questo è la bella parabola evangelica del Figliol prodigo che Gesù utilizza nel Corso (vedi: T.8.VI.4). Per il nostro processo di apprendimento la cosa importante è scegliere un sistema di pensiero che ci aiuti ad entrare in contatto con il contenuto amorevole dello Spirito Santo nella nostra mente. In Un Corso in Miracoli questo avverrebbe attraverso il processo del perdono (vedi: la domanda # 206 ). La forma (parole, termini) non è importante.

Maggiori informazioni riguardo alla Bibbia e ad Un Corso in Miracoli possono essere trovate in “A Course in Miracles and Christianity: A Dialogue” e “The Message of A Corse in Miracles” di Kenneth Wapnick [solo in inglese].