D # 724 (I):
Perché Gesù dice che odiamo il Sé che abbiamo fatto (T.4.III.4)? Pensavo che il Sé (che è uno con Cristo e con Dio) avesse “fatto” la separazione e così l’ego fosse giunto ad esistere.
R: Nel paragrafo che citi il sé si scrive con la lettera minuscola, non maiuscola. Il sé a cui Gesù si riferisce è “scaturito dalla negazione del Padre” (T.4.III.4:3), distinto dal Sé con la lettera maiuscola, Cristo, creato da Dio come estensione di Sé Stesso. Cristo rimane sempre Cristo in Cielo. Una volta che la “minuscola folle idea” di separazione è stata presa sul serio ed è diventata una realtà nella mente del Figlio (non nella Mente di Cristo), è “nato” l’ego ed ha avuto inizio il sogno di separazione da Dio. A quel punto il Figlio di Dio è diventato una mente decisionale che potrebbe scegliere di ricordare la propria vera Identità, o scegliere di negarla ed essere invece un sé separato, individualizzato, limitato e vulnerabile. Come potremmo amare un sé che abbiamo fatto in sostituzione del nostro Sé invulnerabile e innocente, che esiste eternamente uno con l’Amore infinito? Come potremmo davvero amare qualcosa che abbiamo prodotto mediante il rifiuto dell’Amore infinito e che eguagliamo al peccato? Ecco perché non può mai esserci amore in questo mondo. Possiamo riflettere l’amore del Cielo mediante il perdono, ma l’amore è solo in Cielo, che è la “consapevolezza di Unità perfetta” (T.18.VI.1:6).