D #1011: Con numerosi possibili copioni tra cui scegliere, è sempre l’ego che fa le scelte tra una vita o sogno e un’altra? Sebbene il tempo non sia né lineare né reale, non c’è sempre una qualche relazione di causa/effetto tra le “varie vite”? L’idea che lo Spirito Santo determini quando il tempo finirà per “ciascuno” è solo un esempio di effetto poetico e una metafora? Ci furono alcune rivelazioni un certo numero di anni fa. Non dovrebbe esserci una riduzione della colpa? (Non c’è). Come risultato di queste esperienze so che non ho distrutto Dio: Dio è tutto ciò che c’è. Io non ho programmato quelle esperienze nel modo in cui si pianifica di andare al cinema, ma la conseguenza è che non riesco onestamente a concepire che ci sia un personaggio o un simbolo come Gesù ad aiutarmi.
R: Non è chiaro, da quanto dici, come la tua esperienza di non aver distrutto Dio ti faccia sentire che non c’è alcun personaggio o simbolo come Gesù ad aiutarti. Sì, Dio è tutto ciò che c’è, ma se fossi totalmente consapevole di questo – ciò che il Corso chiama rivelazione – non penseresti anche di essere un sé separato bisognoso di aiuto. Gesù parla dell’esperienza di unione con Dio nella sezione del manuale intitolata “Dio può essere raggiunto direttamente?” (M.26). Lì egli afferma: “Se Dio venisse raggiunto direttamente con una consapevolezza costante, non si potrebbe più mantenere il corpo” (M.26.3:8), ma egli spiega anche che l’amore può chiedere a questa mente guarita di apparire ancora come corpo agli altri che sono ancora catturati nel sogno, ma che chiedono qualche segno per avere aiuto. Quella mente, tuttavia, sarebbe sempre in pace, e saprebbe di non essere affatto nel sogno.
Sembrerebbe, tuttavia, che se tu sperimenti la colpa e senti di aver bisogno di aiuto, deve esserci ancora una parte della tua mente catturata nell’illusione della separazione da Dio. Allora perché non aver fiducia che il ricordo del tuo amore per Dio e il Suo per te possa colmare quello spazio vuoto? Nella bella, poetica versione che Gesù ha dato di questo pensiero: “Quale modo migliore di colmare il piccolo spazio vuoto tra le illusioni e la realtà che permettere al ricordo di Dio di fluire attraverso di esso, facendolo diventare un ponte per attraversare il quale basta un istante? Perché Dio lo ha colmato con Se Stesso. Il suo ricordo non è svanito, lasciando un Figlio abbandonato per sempre su una spiaggia dalla quale può intravedere un'altra sponda che non potrà mai raggiungere. Suo Padre vuole che sia sollevato e dolcemente trasportato dall'altra parte. Ha costruito il ponte ed è Lui Che porterà Suo Figlio attraverso di esso. Non temere che Egli fallisca in ciò che vuole. Né che tu sia escluso dalla Volontà che è per te” (T.28.I.15:3,4,5,6,7,8,9).
La pratica del perdono sotto la guida di Gesù o dello Spirito Santo è lo strumento che questo corso usa per ripristinare questo ricordo di Dio nella nostra consapevolezza. Con questo come nostro scopo quotidiano, vivere in questo mondo sarebbe gioioso e pieno di speranza anziché doloroso e fonte di isolamento. Come parte della sua risposta alla domanda “Come dovrebbe passare la giornata l’insegnante di Dio?” Gesù afferma nel manuale che “C’è un pensiero in particolare che dovrebbe essere ricordato per tutto il giorno. E’ un pensiero di gioia pura, un pensiero di pace, un pensiero di liberazione illimitata, illimitata perché in esso tutte le cose sono liberate” (M.16.6:1,2). Questo fa da eco a moltissime altre affermazioni incoraggianti di Un corso in miracoli che egli vuole che ricordiamo mentre continuiamo il nostro viaggio. Essere in contatto con la verità nella nostra mente – anche se è solo intellettuale – significa che sai di non essere solo e non puoi mai essere solo. Ogni giorno può essere unificato attorno all’unico scopo di vedere che ciascuno condivide con te la stessa mente sbagliata, la stessa mente corretta ed il potere di scegliere tra le due, indipendentemente dai ruoli e dal compiti diversi che tutti noi abbiamo. Tutto questo è solo forma, solo il contenuto nella tua mente volto a disfare la separazione è significativo. Anziché condurre ad un senso di isolamento e dolore, questo approccio alla vita nel mondo offre speranza di pace reale e duratura: di fatto la garantisce, poiché disferesti le restanti interferenze alla tua esperienza di unione con Dio.
Occuparsi delle varie vite e di quante ancora ne dobbiamo vivere viene sempre dall’ego, come parte della sua strategia di continuare a farci pensare che siamo davvero qui come corpi e che i nostri problemi e il nostro dolore sono radicati nel mondo. Nel migliore dei casi possiamo usare analogie tratte dalla nostra esperienza per cercare di comprendere questo aspetto del nostro processo, ma essenzialmente non è comprensibile, non solo perché è tutto parte dell’illusione di separazione, ma anche perché non corrisponde alle nostre esperienze come apparenti individui in un mondo spazio temporale.
Ad un livello (Livello Uno) siamo o svegli nell’eternità o addormentati in un sogno fatto di tempo. Ad un altro livello (Livello Due), come menti che decidono all’interno del sogno stiamo sempre scegliendo tra il copione dell’ego e la correzione dello Spirito Santo di quel copione. Noi, come menti che decidono, scegliamo quale parte del copione scegliamo di rivedere. Per usare l’analogia di un film, ciascuno di noi è l’autore, il regista, il produttore e l’attore. Tuttavia stiamo sempre rifacendo esperienza di qualcosa che è già avvenuto, anche se la nostra esperienza è che sta accadendo per la prima volta. Gesù ci insegna che se ci focalizziamo sull’apprendimento e la pratica del perdono, alla fine ricorderemo la nostra decisione di dimenticare che stiamo sognando e allora saremo liberi dagli effetti del sogno: “Il miracolo stabilisce che stai facendo un sogno e che il suo contenuto non è vero. Questo è un passo cruciale nel rapportarsi con le illusioni. Nessuno ne ha paura quando percepisce di averle fatte lui. La paura era mantenuta perché egli non vedeva che era l'autore del sogno e non un personaggio nel sogno (T.28.II.7:1,2,3,4).
“Il mondo perdonato”, nel testo, ci offre un punto di vista amorevole e confortante di come sarà la nostra esperienza nel momento in cui vedremo tutto e tutti con gli occhi del perdono. E per una più ampia discussione sulla metafisica del tempo, rimandiamo al nostro libro Time: A Vast Illusion.