D # 229: Sono confuso dal brano tratto dalla lezione 140 di Un corso in miracoli: “Solo della salvezza si può dire che curi”. Afferma: “Così lasciamo da parte i nostri amuleti, i nostri incantesimi e le medicine… Resteremo tranquilli e ascolteremo la Voce della guarigione, Che curerà tutte le malattie come una sola…” Io credo che siamo noi a creare le nostre malattie. Soffro di ipotiroidismo da 24 anni circa e mi è stata anche diagnosticata la depressione. Credo nell’assoluta fede in Dio e nella Sua verità. Devo smettere di prendere le medicine? Mi rendo conto che in fondo ho paura delle conseguenze di un ipotiroidismo non trattato. La mia fede può eliminare queste condizioni? Qui ci si riferisce alla guarigione fisica, spirituale o altro? Mi sento proprio perso in questa cosa.
R: Per favore non smettere di prendere le tue medicine. Questo non è l’obiettivo di questa lezione del libro degli esercizi. Gesù non ci chiederebbe mai di rinunciare a qualsiasi cosa nel mondo della forma sembri ancora esserci di aiuto per sentirci meglio, controlli i nostri sintomi corporei e riduca il nostro dolore e la nostra paura (T.4.IV.4:5,6,7,8,9,10;5). Egli sta solo cercando di portarci a guardare oltre le nostre tacite supposizioni in merito alla malattia e alle cure.
Nello specifico, lo scopo di questa lezione è di aiutarci ad incominciare a comprendere che non è il corpo che è malato o che dovrebbe essere il punto focale della guarigione. Il punto focale è piuttosto la mente, che crede che la separazione e la colpa siano reali. Questa è l’idea che sta dietro le frasi: “L’Espiazione non guarisce il malato, perché questa non è una cura. Porta via la colpa che rende possibile la malattia. E questa è veramente una cura" (L.pI.140.4:4,5,6). E in seguito, nella stessa lezione “Non tentiamo di cercare di curare ciò che non può ammalarsi [il corpo], oggi. La guarigione deve essere cercata solo dove è [nella mente], e poi applicata a ciò che è malato [la mente], così che possa essere curato" (L.pI.140.7:1,2). Questa idea è affermata con grande chiarezza nel testo: “Il corpo non ha bisogno di alcuna guarigione. Ma la mente che pensa di essere un corpo è davvero malata!” (T.25.in.3:1,2).
Questa lezione non sta cercando di portare alcun cambiamento nel nostro comportamento, come per esempio farci smettere di prendere le medicine. Piuttosto siamo invitati ad aprirci ad un differente modo di pensare in merito a cosa è malato e perché. E una volta che incominciamo ad accettare che la malattia è nella mente e viene dal nostro inconscio ma illusorio credere nella colpa – la colpa perché pensiamo di esserci separati dalla nostra Fonte e di averLa attaccata – possiamo allora incominciare a comprendere che la guarigione implica semplicemente un processo di disfacimento di queste credenze – ciò a cui il Corso fa riferimento con il termine di perdono. Quindi continua a prendere le medicine, ma allo stesso tempo invita Gesù per guardare con te nella tua mente quella colpa che ti ha portato a credere non solo che sei un corpo, ma che meriti di soffrire. Gesù non accetta nessuna di quelle credenze riguardo a te, ma tu ancora lo fai, e così hai bisogno della sua guida.
Giusto per chiarire le cose, il significato che il Corso dà della fede è diverso dagli usi tradizionali, quali la guarigione per fede. Dio non guarisce la nostra malattia – il Corso non ci chiede di riporre la nostra fede in Lui perché ci porti via il dolore e la malattia. Per fede il Corso intende la fedeltà che riponiamo nell’ego o nello Spirito Santo perché guidino il nostro modo di pensare, con l’inevitabile risultato che consegue dal riporre la nostra fede in ciascun insegnante (T.13.IX.2:3,4,5,6). Poni la tua fede nell’interpretazione che l’ego ha di te e degli altri e ti vengono garantite colpa, paura, dolore, malattia e morte. Riponi la tua fede nell’interpretazione dello Spirito Santo e ti vengono garantite pace, gioia, amore e vita. E riporre la tua fede nello Spirito Santo significa che sei disposto a sostituire il giudizio e l’attacco su di te e gli altri con il balsamo guaritore del perdono.
Per trattazioni relative alla guarigione e alla malattia, vedi anche le domande #57, #128 e #142.