Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 095 Confusione e paura nello studio del Corso

 

D # 95: Sono sempre più confuso rispetto alla vita e al modo in cui operare. Sebbene sia già passato precedentemente attraverso periodi simili, quest’ultimo dura da molto tempo ed è piuttosto destabilizzante. Ha a che fare col sapere che nessuna fantasia o cosa del mondo che speravo potesse portare felicità, funzionerà. Non so più che cosa voglio ed ho scoperto che è molto difficile sapere come essere all’interno delle relazioni, nel mio lavoro, nel prendere decisioni, praticando Un corso in Miracoli ecc. Questo stato implica molta paura. So che tutto ciò fa parte del processo e forse parte del lasciar andare delle immagini di me stesso e di ciò che penso sia vero, e che è uno stratagemma dell’ego per mantenermi in conflitto. Potreste per favore commentare come potrei lavorare attraverso questo stato di instabilità pur continuando a cercare di vivere normalmente nel mondo? Grazie.

 

R: Sì, il più delle volte, lo stato che descrivi è una parte normale del processo di disfacimento delle nostre errate credenze rispetto a noi stessi ed al mondo e, in questo senso, è positivo. Da un lato, non è molto dissimile dal dolore e dal disorientamento che si prova quando si abbandona una dipendenza. Di fatto siamo diventati dipendenti dalle nostre identità speciali di individui e così possiamo aspettarci un considerevole disagio quando facciamo progressi nello “sloggiare la nostra mente dalla sua posizione fissa qui, come dice Gesù. Ma Egli ci assicura che Questo non ti lascerà senza casa e senza uno schema di riferimento. Il periodo di disorientamento, che precede la vera e propria transizione, è molto più corto del tempo che ci è voluto per fissare così fermamente la tua mente alle illusioni” (T.16.VI.8:3,4,5). Ciò richiede una grande dose di fede e di fiducia. Nel manuale per insegnanti, come probabilmente sai, Gesù parla degli stadi nello sviluppo della fiducia, descrivendo in particolare il quinto stadio come un “periodo di destabilizzazione” (M.4.I.A), che può andare avanti per un po’.

La cosa che ti può aiutare quando attraversi questi momenti è cambiare  la struttura di riferimento della tua vita quotidiana. Invece del solito modo di pensare rispetto a quello che vuoi nella vita e a quello che il mondo ha da offrirti, puoi accostarti alle circostanze della tua vita di tutti i giorni come se tu fossi in un’aula scolastica nella quale stai per apprendere molto su come disfare ciò che ti separa dall’amore.

Allora, per esempio, puoi diventare motivato dal desiderio di vedere interessi condivisi anziché interessi separati e in competizione. In altre parole, ciò che cambierebbe è  quello che vuoi, come la Lezione 129 ci dice, “Al di là di questo mondo c’è un mondo che voglio” (L.pI.129). Puoi diventare uno studente felice (T.14.II) desideroso di imparare di più sul perdono e su ciò che stai facendo e pensando e che continua a farti sentire separato dalle persone nella tua vita, perché sai che tutto ciò è soltanto qualcosa che copre l’amore che ti unisce a Gesù e a tutte le persone della tua vita. Ogni giorno allora può essere visto come un’opportunità di riconoscere maggiormente i modi che usi per tener nascosto l’amore: devi diventare consapevole di ciò che stai scegliendo prima di poter scegliere contro di esso. L’attenzione  della tua giornata, in altre parole, punterà sull’apprendimento che avviene nella tua mente, e la tua gioia deriverà maggiormente dallo sperimentare te stesso e chiunque altro come esseri che condividono un viaggio comune, piuttosto che dal focalizzarti sull’ego e sulla versione che esso ha della gioia, che è sempre volta a soddisfare i nostri bisogni a spese di qualcun altro.

Questo può essere fatto proprio mentre  ti focalizzi sul tuo lavoro o su qualsiasi altra responsabilità che hai nella tua vita. È come una consapevolezza divisa: una parte di te porta avanti le sue responsabilità con cura e coscienziosamente, e una parte di te osserva tutte queste interazioni come in una aula scolastica, nella quale Gesù o lo Spirito Santo ti insegna a disfare la separazione che hai reso reale e che continui a rendere reale.

Pertanto, piuttosto di scoraggiarti o infiacchirti, puoi usare questo tempo come un’opportunità per spostare l’intero focus della tua vita in un modo che non hai mai fatto prima. Tutta la tua pratica con il Corso ti ha condotto fino a questo punto, dove un nuovo livello di funzionalità e di relazione ti si sta aprendo.

Molte volte, questo spostamento di focus può effettivamente rendere più facile funzionare a livello quotidiano, perché non ti soffermi più a pensare “che cosa posso ricavare da questa situazione?” che inevitabilmente porta ad una grande quantità di tensione e di conflitto.

C’è una paura tremenda di fare questo cambiamento, come dici, poiché l’unico sé che riconosci e col quale ti identifichi comincia a perdere d’importanza e il nuovo sé che lo sostituisce non ti è ancora pienamente evidente. La fiducia nel processo è estremamente importante a questo stadio, come lo è  la gentilezza, e  il darti il permesso di accantonare il tutto per un po’ se questo ti può dare un senso di sollievo. Alla fin fine, comunque, puoi rassicurarti che non stai procedendo da solo. Almeno a livello intellettuale sai che nella tua mente c’è il riflesso dell’Amore del Cielo, che sostiene  ogni tuo passo lungo il cammino.

Infine, non si dovrebbe sottovalutare il fatto che talvolta un periodo di psicoterapia o di qualche altra forma di intervento professionale potrebbe essere d’aiuto nell’attraversare un periodo difficile. Non è mai sbagliato, mentre proseguiamo nel nostro processo, avvalerci dell’aiuto di un terapeuta gentile e compassionevole, e in molti casi ciò può accelerare le cose.  Potrebbe anche servire lo scopo di aiutarci ad evitare l’errore di omettere dei passi nel nostro processo.