Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 871 Come faccio a rinunciare all’ego senza rinunciare a tutte le attività del mondo?

 

D # 871 Un corso in miracoli è molto chiaro nell’affermare che per disfare l’ego e le sue illusioni bisogna essere vigili solo per il Regno di Dio e rinunciare a tutti i falsi idoli e agli obiettivi del mondo. Avendo incominciato a prendere più seriamente quest’idea e ad applicarla diligentemente nella mia vita, mi accorgo di avere poca o nessuna motivazione a fare qualsiasi cosa tranne meditare e leggere. Se si prende veramente l’impegno di rinunciare a tutti gli obiettivi del mondo ed essere vigili solo per Dio, come si può funzionare normalmente in questo mondo con un lavoro e delle responsabilità? Quale sarebbe lo scopo di fare qualsiasi cosa in questo mondo, se tutto il “fare” è motivato da obiettivi mondani e pertanto egoici? Per favore aiutatemi. 

 

R: Rinunciare a tutti i falsi idoli e agli obiettivi del mondo è una questione di contenuto, non di forma. Così rinunciare all’ego significa rinunciare al suo scopo nella tua vita, e questo significa che la tua responsabilità è guardare con Gesù come soddisfi lo scopo egoico di separazione nelle tue attività quotidiane e nelle tue responsabilità. Le attività e le responsabilità non sono il problema: il problema è la decisione della tua mente di usarle per rinforzare la separazione. È quella decisione che deve essere cambiata, e non quello che fai durante il giorno

Quindi essere vigili solo per Dio significa essere vigili per tutti i modi in cui scegli contro il Suo scopo, principalmente nel vedere nelle tue relazioni ed interazioni interessi separati e conflittuali anziché interessi condivisi. Il tuo lavoro, le tue attività e le tue relazioni forniscono il programma di studi con cui Gesù può lavorare per aiutarti ad identificare le tue scelte egoiche. Le tue esperienze quotidiane ti riflettono di rimando le decisioni della tua mente, che altrimenti non conosceresti. Quindi ridurre o cessare la tua normale vita familiare e lavorativa negherebbe a Gesù il solo mezzo che ha per aiutarti ad entrare in contatto con ciò che è sotterrato nella tua mente. La meditazione non è lo strumento principale che il Corso utilizza, sebbene non sia certamente sbagliato meditare.

Una delle sezioni che trattano questa tematica è nel manuale per gli insegnanti: “Sono richiesti cambiamenti nella situazione di vita degli insegnanti di Dio?” (M.9). La risposta di Gesù a quella domanda è che molto raramente viene chiesto a qualcuno di apportare significativi cambiamenti di vita, perché questo è un corso sul cambiare la propria mente sulla vita, specificatamente il proprio scopo: non riguarda il comportamento. Gesù cerca di aiutarci ad imparare come andare al quieto centro nella nostra mente oltre le esigenze del corpo, dove possiamo essere “diretti ad usare il corpo senza peccato” non per lasciare il mondo, ma per essere nutriti nella gentilezza e dolcezza dell’amore che allora fluirebbe attraverso di noi nelle nostre attività quotidiane. Gesù discute di nuovo questo approccio nella lezione 184, dove ci dice che lo Spirito Santo può usare tutti i simboli del mondo per portarci alla realtà che sta oltre il mondo. E così ci chiede di fare la stessa cosa: relazionarci alla nostra vita quotidiana e alle attività in termini di simboli tramite i quali possiamo imparare che condividiamo tutti gli stessi interessi e che la nostra realtà è al di là delle entità separate che sembriamo avere. Noi siamo l’unico Figlio di Dio (L.pI.184.9,10,11).