D # 705: Sono un uomo gay sessualmente attivo. So che i miei partner sono tutti molto felici di incontrarmi. Così sento che il sesso va bene. Mi chiedo se dovrei pensare se la mia attività sessuale è in linea con lo Spirito Santo e cosa Un corso in miracoli ha da dire al riguardo.
R: Il sesso, come qualsiasi altra cosa che facciamo con il corpo, come mangiare o bere o respirare, è neutro di per sé, per quanto concerne il Corso (L.pII.294). Il Corso ti chiederebbe soltanto di essere consapevole dello scopo che gli stai dando (es. T.17.VI.2:1,2), il che significa essere sintonizzato con i tuoi pensieri in merito a quello che fai e perché.
Ora è verosimile che i rapporti sessuali, non importa quanto siano circoscritti, siano semplicemente una forma di relazione speciale che, se entrambi i partner sentono che i loro bisogni sono soddisfatti, sarebbe una relazione d’amore speciale. Fintanto che la relazione d’amore speciale sembra funzionare, non ci sono evidenti problemi e poca motivazione ad esaminare la colpa che può alimentare una qualsiasi delle interazioni. Puoi volerti chiedere se saresti meno felice se i tuoi sfoghi sessuali per una qualche ragione non ti fossero disponibili. Perché la felicità che Gesù ci invita a sperimentare non ha nulla a che fare con il soddisfare i nostri bisogni personali. E’ anche probabile che, a qualche livello, l’ego ci direbbe che siamo colpevoli per qualsiasi piacere proviamo, perché la supposizione nascosta è che qualsiasi cosa abbiamo l’abbiamo rubata a Dio. E così ad un livello inconscio ci potrebbe essere la credenza che meritiamo punizione.
Ma certamente non c’è bisogno di cercare problemi dove, nella tua esperienza, non ne esistono attualmente. Normalmente la nostra vita ci presenta sufficienti possibilità di praticare il perdono senza il bisogno di scoprirne altre. Possiamo restare certi che, se un’area della nostra vita ha bisogno di guarigione, che significa semplicemente che è un simbolo sul quale abbiamo proiettato la nostra colpa inconscia, quel bisogno diventerà evidente quando saremo pronti a guardare più in profondità.