D # 226: Se le nostre vite vengono determinate da una decisione presa al di fuori del tempo e dello spazio, ad esempio una scelta in merito a quale insegnante ascoltare, allora che senso ha cercare, con il nostro sé personale, di cambiare qualsiasi cosa? Perché fare persino il Libro degli esercizi, dal momento che viene fatto con il piccolo sé? Immagino che quello che sto chiedendo è quale ruolo abbia il sé che credo di star rappresentando nel grande schema delle cose.
R: Ehi, non è così senza speranza! Ma la prima cosa che hai bisogno di comprendere, anche se non è la tua esperienza, è che nulla viene tentato o fatto dal sé che pensiamo di essere nel mondo – e che non è altro che l’ombra dei pensieri nella mente. Tutto viene fatto dalla mente – ogni potere risiede lì. Il fatto è che ci siamo ingannati in merito a chi siamo e così pensiamo di essere l’ombra anziché la luce senza la quale non potrebbe esserci alcuna ombra. Così qualsiasi cosa ci troviamo a fare nel mondo è un’ombra o proiezione di una scelta che abbiamo fatto nella nostra mente, spesso inconsciamente, in merito a quale insegnante ascoltare. E per molto tempo, dal momento che non sappiamo che c'è un qualche insegnante a parte l'ego, persino la nostra scelta in favore dell’ego è dimenticata. E questo ovviamente è stato l’obiettivo dell’ego, perché ora sembriamo senza mente. Crediamo di pensare con il cervello – un inganno magistrale (L.pI.92.2) – e non siamo più consapevoli di avere una mente, anche se la consapevolezza è solo della mente. E se non sappiamo di avere una mente, diventerà molto più difficile cambiarla, il che ovviamente è anche un obiettivo dell’ego.
Considera l’esempio che fai a proposito del fare le lezioni del Libro degli esercizi. Esse non vengono realmente fatte dal sé che penso di essere – la mia esperienza di leggerle e praticarle nel mondo è un riflesso di una scelta che ho fatto nella mia mente, che è stata poi proiettata come comportamento portato avanti dal mio sé illusorio nel mondo. Ogni insegnamento avviene nella mente. Ma finché avremo ancora troppa paura di vederci come mente, continueremo a fare esperienza di ogni cosa come se fosse scelta e portata avanti dal sé che pensiamo di essere nel mondo. Ciò che è utile riguardo alla nostra apparente esperienza nel mondo è che può essere usata come barometro per aiutarci a riconoscere a quale insegnante ci siamo rivolti nella nostra mente. La scelta di fare le lezioni del libro degli esercizi, presa nella mente, è nella maggior parte del casi una decisione di voltare le spalle all’ego e rivolgerci allo Spirito Santo.
Così procede l’insegnamento – semplicemente non è il mio sé qui che apprende – quel sé è sempre soltanto un effetto e mai una causa di qualsiasi cosa. Ma, per ripeterlo nuovamente, finché avremo troppa paura di accettare la nostra realtà di mente, sperimenteremo l’apprendimento come se stesse accadendo su questo piano ad opera del piccolo sé che pensiamo di essere.
Quindi continua assolutamente a fare le lezioni del libro degli esercizi. E pratica il perdono nelle aule scolastiche della tua apparente vita qui. Queste sono le opportunità che Gesù ci chiede di dargli per poterci aiutare a cambiare la nostra mente mentre pensiamo di essere dei corpi, fino a quel momento in cui la colpa non ha più presa sulla nostra mente e non abbiamo più bisogno di un corpo e del sé della personalità come difesa contro la colpa.