Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 046 L’importanza delle sensazioni

 

D # 46: Che cosa dice il Corso sulle sensazioni? So che dice che non dovremmo negare le nostre sensazioni. Potresti dire di più? Dovremmo ascoltare ciò che le nostre sensazioni ci dicono?

 

R: Il termine sensazioni non è utilizzato molto spesso nel Corso, poiché la sua attenzione è rivolta ai pensieri. Ma per accedere ai nostri pensieri, è molto importante essere in contatto con le nostre sensazioni. Se non siamo consapevoli di come ci sentiamo, allora siamo ancora più lontani dai nostri pensieri. Così uno dei primi passi pratici che uno studente del Corso può intraprendere è diventare sempre più consapevole di come si sente. Molte volte questo può essere un processo doloroso, poiché il più delle volte neghiamo le nostre sensazioni dolorose. Quando permettiamo a queste sensazioni di sorgere all'interno di noi, siamo tentati di reprimerle nuovamente dal momento che sono sgradevoli. E’ possibile che alcuni di noi neghino soltanto sensazioni particolari, come la rabbia, il dolore, o la gelosia, ecc. La società ci insegna cosa "dovremmo" o "non dovremmo" sentire, e poi arriva il Corso e, in quanto ricercatori spirituali, ci imponiamo dei "dovrei" o dei "non dovrei" supplementari. Non c'è da stupirsi se nessuno sa come si sente!

Una volta che siamo in contatto con come ci sentiamo, possiamo allora cominciare il processo di scoprire quale pensiero ha causato la sensazione. Non è necessario indossare il cappello di Sherlock Holmes per cercare e ricercare tali pensieri poiché intellettualizzare troppo diventa semplicemente un altro ostacolo. Cerca nella mente al meglio che puoi, ma ben più importante, dona a Gesù o allo Spirito Santo la tua disponibilità a conoscere quale è il pensiero. E nella maggior parte dei casi troverai che i tuoi pensieri, anche quelli che hanno a che fare con la collera, hanno a che fare con un qualche tipo di perdita. Una volta che sei consapevole del pensiero hai dunque la scelta se cambiarlo o no. Ma almeno avrai trovato la vera fonte del tuo dolore. Non è qualche cosa al di fuori di te, bensì i pensieri che tieni al tuo interno.

Come Gesù ci dice nel testo:

Questa è l’unica cosa che hai bisogno di fare perché ti vengano date la visione, la felicità, la liberazione dal dolore e la salvezza completa dal peccato. Dì solo questo, ma intendilo senza riserve, perché in questo sta  il potere della salvezza:

Io sono responsabile di ciò che vedo.
Scelgo le sensazioni di cui faccio esperienza, e decido l’obiettivo che voglio raggiungere.
E ogni cosa che sembra accadermi la chiedo, e ricevo secondo ciò che ho chiesto.

Non ingannarti ulteriormente pensando di essere inerme di fronte a ciò che ti viene fatto. Riconosci solo che ti sei sbagliato, e tutti gli effetti dei tuoi errori scompariranno.

(T.21.II.2:1,2,3,4,5,6,7).