D # 22: Capitolo 30 I. Regole per la decisione: non sono sicuro di averle capite. Le decisioni si riferiscono solo alle semplici decisioni di ogni giorno come cosa mangiare, o cosa indossare? O, seguono più le linee di quello che provi e pensi?
R.: In un certo senso sono entrambe le cose. Cominciamo con le decisioni o le scelte che facciamo a livello fisico, perché è lì che crediamo di essere. Tuttavia, come studenti che stanno ora cominciando il capitolo 30, abbiamo abbastanza familiarità con il materiale del Corso da sapere che alla fin fine Gesù sta sempre parlandoci di quello che accade a livello della mente; in altre parole scegliere tra il contenuto di amore a paura, e non scegliere tra le molte forme che il mondo ci presenta.
Le sette “regole” per la decisione non devono essere prese alla lettera, ma sono utili per ricordare che prendere la “giusta” decisione è un processo. Vale a dire che imparare che possiamo scegliere con chi prendere le decisioni richiede tempo e pratica. E prendere la decisione “giusta” non significa necessariamente scegliere Gesù o lo Spirito Santo. Quello che significa, è che riconosciamo di avere la scelta di scegliere uno dei due, o scegliere l’ego. Come ego, non abbiamo realmente alcuna motivazione a scegliere Gesù o lo Spirito Santo, se non per il fatto che il Corso ci dice che ci sentiremo meglio se lo faremo. E questa non è una ragione sufficiente per portarci a sceglierli in maniera costante. Un buon motivo per farlo è prendere continuamente decisioni basate sull’ego, e rendersi conto del costo di tali decisioni. Rifiutare l’Amore di Dio può condurre solo alla colpa, visto che è il l’ombra frammentata della nostra decisione originale di rifiutare Dio scegliendo di essere separati dal suo Amore e di starcene per conto nostro. Questa è la colpa che è fonte di tutto il nostro dolore e di tutta la nostra sofferenza. E il Corso dice, “di tutte le molte cause che percepivi come portatrici del tuo dolore e della tua sofferenza, la tua colpa non era tra esse” (T.27.VII.7:4). Solo quando colleghiamo il nostro dolore alle nostre decisioni la scelta diventa significativa. E una volta raggiunto questo punto, scegliere con chi decidere diventa ovvio: “Chi sostenuto dall’Amore di Dio potrebbe trovare difficile fare la scelta tra assassinio e miracoli?” (T.23.IV.9:8).