D # 967: L’incontro con i miei amici delle scuole superiori si sta avvicinando e il pensiero di doverci andare mi provoca un’ansia immensa. Non voglio davvero andarci, ma mi sento come se lo Spirito Santo mi stia costringendo perché le circostanze si stanno mettendo in modo tale che quasi non mi danno scelta. Credo di avere la sensazione che sia lo Spirito Santo a costringermi, Perché non mi può insegnare inviandomi in una situazione nella quale mi sento a mio agio? Perché non mi può dire: “OK, dal momento che non ci vuoi andare, impariamo la lezione che devi imparare in un altro modo, più confortevole?”
R: La tua rabbia per la sensazione di sentirti spinto a fare qualcosa che preferiresti non fare è molto comprensibile. Ma il sentirti costretto dallo Spirito Santo viene da un fraintendimento di base in merito a cosa sia lo Spirito Santo. Un corso in miracoli parla dello Spirito Santo e dell’ego come se fossero entità separate che controllano i nostri pensieri. Ma in realtà sono semplicemente due sistemi di pensiero che si escludono a vicenda, ognuno dei quali può essere ridotto ad un pensiero centrale.
L’ego è un sistema di pensiero nato dal credere che la nostra separazione da Dio sia veramente accaduta ed è molto serio. Come risultato i pensieri del nostro ego riflettono sempre la premessa che abbiamo distrutto il Cielo, siamo molto colpevoli e meritiamo punizione. Per molti di noi l’ego dirige il 99,9% del nostro modo di pensare poiché pensiamo quasi sempre di essere veramente qui in un corpo e in un mondo.
lo Spirito Santo è il ricordo di Dio che abbiamo portato all’interno di questo sogno e ci ricorda la nostra vera identità di Figlio unigenito di Dio. Più specificatamente, lo Spirito Santo è la conoscenza (totalmente dimenticata per la maggior parte di noi a livello cosciente) del fatto che non ci siamo mai separati da Dio e pertanto siamo ancora a casa in Cielo e semplicemente “sogniamo di essere in esilio” (T.10.I.2). Tutti i pensieri che seguono da questo pensiero centrale riflettono l’amore, il perdono e la compassione ispirate dalla consapevolezza della nostra innocenza.
Nel Corso Gesù parla dello Spirito Santo come se fosse un insegnante che fa delle cose per noi. Ma Gesù usa semplicemente un linguaggio metaforico per aiutarci a fare dello Spirito Santo qualcosa con cui possiamo relazionarci. Siccome crediamo di essere degli individui che vivono in un mondo di forma, è praticamente impossibile per noi relazionarci a delle idee astratte. Così Gesù personalizza per noi lo Spirito Santo. Egli sa che noi ne abbiamo bisogno per concettualizzare una fonte dei pensieri della mente corretta che abbiamo dimenticato di poter scegliere.
Lo Spirito Santo non può fare le cose in questo mondo perché non c’è mondo. Alla fine scegliere lo Spirito Santo come nostro insegnante ci risveglierà alla realtà. Ma prima che ciò possa accadere, lo Spirito Santo (in altre parole lo scegliere il sistema di pensiero del ricordo dell’Amore di Dio) reinterpreterà tutto ciò che facciamo qui, dandoci uno scopo amorevole. Ecco perché il Corso dice che lo Spirito Santo “usa tutto per il bene, ma non crede in ciò che non è vero” (T.6.II.10:2).
Come studenti del Corso, quando incominciamo a sentirci vittime dello Spirito Santo, di Gesù o del suo corso, possiamo stare certi che l’ego si è fatto carico dei nostri studi (ancora parlando metaforicamente dell’ego come entità). Ricorda che la missione dell’ego è sempre quella di provarci che siamo delle vittime, ma che è a causa di qualcun altro. Per esempio, se lavoriamo, l’ego farà sì che il nostro lavoro sia un’opportunità per provare risentimento verso il nostro capo. Se siamo sposati, l’ego farà sì che il nostro matrimonio sia un’opportunità per provare risentimento nei confronti del nostro partner. Quindi perché mai studiare il Corso debba essere qualcosa di diverso? Dovremmo aspettarci che l’ego sia ancora più forte se ha la sensazione che abbiamo trovato qualcosa che possa farci mettere in dubbio la sua autorità. Così l’ego ci vede lavorare con il Corso e dice: “Okay, va bene, posso trasformare questo in una vittoria a mio favore. Posso trasformare lo Spirito Santo in un ulteriore nemico che cerca di dirmi cosa fare”.
Ma in verità allo Spirito Santo non interessa cosa facciamo. Non gli interessa se vai o no al tuo incontro. Si interessa solo dell’amore nella tua mente, indipendentemente dalla scelta che fai. Allo stesso modo, anche all’ego non interessa se ci vai o meno. Vuole solo che tu sia miserabile e colpevole, sia che tu vada o stia a casa.
Quindi, prima di decidere se andarci o meno, chiedi allo Spirito Santo di aiutarti a determinare cosa sia la cosa più gentile ed amorevole che tu possa fare in questa situazione. Se non andare al tuo incontro sarà la scelta più gentile, più amorevole, puoi stare certo che lo Spirito Santo ti aiuterà ad “imparare la lezione che devi imparare in un altro modo, più confortevole”.
Alla fine tutto ciò che possiamo fare è cercare di ascoltare lo Spirito Santo al meglio che possiamo e non prenderla troppo sul serio quando torniamo all’ego. Sappiamo che stiamo ascoltando l’ego quando pensiamo che le cose della nostra vita sono serie, e allo Spirito Santo quando ci rendiamo conto che sono semplicemente sciocche. E lo Spirito Santo può aiutarti a cambiare il modo che hai di pensare altrettanto bene di te stesso e del mondo, sia che tu sia alla riunione del tuo liceo o a casa a guardare la televisione.