D # 749: Il campo della meccanica quantistica ha finalmente raggiunto un punto (teoria delle stringhe) in cui riconosce che nulla esiste se non energia – e che questo mondo è di fatto un’illusione. L’approcciarsi all’irrealtà del mondo con questa strada è ancora un esempio dell’ego che cerca di renderlo reale (anche se solo in forma d’energia)? E il vederlo come un “campo di intenti connesso alla Fonte”, come proclama il Dr. Wayne Dyer, è in realtà soltanto un ulteriore modo errato di spiegare l’illusione del mondo? O queste due vie, fisica pura e metafisica, si stanno davvero avvicinando alla verità come la vedrebbe Un corso in miracoli? E il loro approccio condurrà mai al modo di vedere del Corso?
R: Ogni mente procederà, nell’accettare la verità su se stessa, solo tanto quanto sarà pronta a fare in ogni momento nel tempo. I vari sistemi simbolici del mondo, sia che si parli di fisica o di metafisica, o di qualsiasi altra forma di pensiero, alla fine sono solo simboli neutrali. La mente può scegliere di usarli per rinforzare il credere nella colpa o nell’innocenza del Figlio di Dio. La verità non è in nessuno dei sistemi simbolici in sé, ma solo nella mente, in attesa che la si scelga. Il sistema simbolico può puntare alla verità, ma la mente deve essere disposta a guardare.
E tuttavia ci possono essere delle differenze sul modo in cui i vari sistemi simbolici sono espliciti nel dirigere l’attenzione alla verità che sta oltre di essi. Quindi non è verosimile che il campo della fisica quantistica, nel concludere che il mondo è un’illusione, arrivi mai a riconoscere che l’ “energia” su cui poggia l’illusione del mondo sia la colpa, che in sé è altrettanto illusoria (T.18.IX.4,5; T.19.II.6:1,2,3,4,5). E tuttavia uno può leggere Un corso in miracoli senza accettarne il messaggio di guarigione ed interezza. E uno può leggere un testo sulla fisica quantistica, o un testo Hindu, o la Bibbia, o una guida telefonica, e giungere alla realizzazione che tutto è uno e che il peccato e la separazione non sono reali. Quindi il fatto che vari percorsi convergano al livello della forma alla fine diventa irrilevante (M.1.3:1,2,3,4,5,6). Se crediamo di aver trovato un percorso che ci condurrà a casa – e vogliamo andare a casa – sarebbe bene seguirne le indicazioni. E se quel percorso è il Corso tutto ciò che dobbiamo fare, con l’aiuto di Gesù o dello Spirito Santo, è perdonare noi stessi e tutte le nostre proiezioni.