Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 730 Nel Corso sono presenti delle tecniche che ci aiutino a superare la nostra resistenza?

 

D #730: Gesù insegna nel Corso un qualche metodo con cui possiamo affrontare il fatto che - pur potendo aver capito a livello mentale che il perdono, l’attesa, ecc. sono gli strumenti primari per “raggiungere” la coscienza Cristica/Dio/ il ritorno a casa (comunque lo si voglia chiamare) - il corpo/ego emozionale può non voler prestarsi a questo? C’è un metodo per “guarire” il corpo emozionale? Leggere il Corso o i libri del Dalai Lama, che parlano tutti d’amore, ha un effetto molto positivo su di me e ogni tanto mi sembra di sfiorare quel momento di “disfacimento”, ma c’è un qualche “metodo” che possa rendere più facile il mantenere tutto il giorno questi atteggiamenti/sentimenti? Trovo che il ripetermi “mentalmente” queste cose non funziona sempre. E nemmeno funziona la “riprogrammazione” o un altro qualsiasi di questi “metodi”. La meditazione regolare (con il Corso) potrebbe funzionare? Gesù raccomanda la meditazione?

 

R: L’approccio che Un Corso in Miracoli ha nei confronti della resistenza è differente da ciò che normalmente ci si aspetterebbe. Gesù ci insegna che ciò che sarebbe maggiormente d’aiuto è semplicemente essere consapevoli della nostra resistenza e non combatterla né sforzarci – tramite le affermazioni ad esempio – di dire o pensare ciò che “si suppone” dobbiamo dire o pensare (gli esercizi nelle lezioni). Una parte essenziale del processo di guarigione è l’umile riconoscimento che in una parte della nostra mente siamo terrorizzati di accettare la verità su noi stessi e pertanto opponiamo strenua resistenza ad apprendere e praticare il Corso. Non vogliamo perdere questo sé, per quanto falso, per mantenere il quale abbiamo fatto tanti sforzi: non vogliamo dover ammettere di esserci sbagliati su tutto. Quelle paure spiegherebbero il nostro “dimenticare” o non essere in grado di trattenere le esperienze dell’istante santo una volta che abbiamo messo da parte per il momento il nostro ego.

Pertanto, se da una parte questo è un corso di addestramento mentale, il focus dell’addestramento riguarda ampiamente lo scandagliare la nostra mente per trovare pensieri egoici e poi guardarli senza giudizio, mentre allo stesso tempo riconosciamo che questi pensieri ci costano la consapevolezza dell’amore e della pace che risiedono a loro volta nella nostra mente: “Il tuo compito non è di ricercare l’amore, ma di cercare e trovare tutte le barriere dentro di te che hai costruito contro di esso. Non è necessario ricercare ciò che non è vero, ma è necessario cercare ciò che è falso” (T.16.IV.6:1,2).

Le lezioni nel libro degli esercizi sono attentamente progettate per farci partire da dove ci troviamo – vale a dire, fortemente identificati con un sé fisico/emozionale – e portarci gradualmente verso l’interno, all’identità che abbiamo represso, quella di una mente decisionale che sceglie lucidamente in ogni minuto di ogni giornata di rinforzare la sua credenza di essere separata da Dio oppure di disfare tale credenza attraverso il riconoscimento che tutti condividiamo lo stesso interesse e lo stesso obiettivo. In generale questo è l’approccio di Gesù verso la resistenza. Non c’è nulla di sbagliato nel meditare se ti è utile, ma la meditazione non è un aspetto fondamentale del processo di addestramento mentale del Corso.

La tua preoccupazione è condivisa dalla maggior parte degli studenti e l’abbiamo discussa in molte altre Domande. Vedi ad esempio le domande numero: 35, 92, 125, 129, 210, e 302.