Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 736 Il mio peso mi rende difficile progredire spiritualmente.

 

D #736: Man mano che progredisco lungo il mio sentiero spirituale la mia unica preoccupazione rimane quella di ricadere nei vecchi modi di pensare. Questi momenti sono sempre meno frequenti. Ma qual è il modo migliore per andare oltre queste sensazioni, per gestire i momenti d’ansia? Quando mi pare di avere superato quasi tutti i test dell’ego il mio peso diventa un problema e qualsiasi perfezione sento di aver raggiunto perde significato perché non sono magro o di bell’aspetto. Come posso affrontare questa cosa? Mi pare di aver provato di tutto.

 

R: Un Corso in Miracoli direbbe che alla fine il problema non è ciò che pensiamo del nostro corpo o della nostra personalità o di altri aspetti del nostro sé individuale, ma il fatto stesso di pensarci come corpi. La nostra perfezione non ha nulla a che vedere con il corpo, in quanto la perfezione è solo dello spirito che è già perfetto (T.2V.1:8) e non può mai essere in alcun modo carente. Ora, ovviamente, la maggior parte di noi si identifica ancora con questo sé individuale e Gesù non ci chiede di negare le nostre esperienze e sensazioni. Questo non servirebbe ad alcuno scopo utile. Ma è utile riconoscere che il suo Corso alla fine ci conduce oltre qualsiasi identificazione corporea (ad es. T.1.I.29:3;), così da poter iniziare a mettere le nostre ansie e le nostre preoccupazioni in un contesto più ampio.

Le ansie e le preoccupazioni fisiche ci mantengono ancorati al sistema di pensiero dell’ego (T.29.II.9,10). In realtà non c’è proprio nulla da fare a riguardo, se non riconoscere le sensazioni quando vengono a galla e riconoscere che il loro scopo è rafforzare la credenza - che tutti abbiamo - di essere separati, vulnerabili e non amabili. La percezione del nostro corpo cambierà nel momento in cui cambieremo la guida sotto cui porre la nostra mente. E  questo non ha nulla a che fare con alcun cambiamento fisico nel corpo stesso, ma solo con lo scopo che vediamo in esso. Come spiega Gesù:

“Il corpo è bello o brutto, pacifico o selvaggio, utile o dannoso a seconda dell’uso che gli viene assegnato.… Se il corpo diventa un mezzo che tu hai dato allo Spirito Santo perché lo usi per l’unione della Figliolanza, tu non vedrai niente di fisico se non per ciò che è. Usalo per la verità e lo vedrai veramente. Usalo male e non lo comprenderai, perché hai già fatto così attraverso il suo cattivo uso. Interpreta una cosa qualsiasi separata dallo Spirito Santo e ne diffiderai. Questo ti porterà odio, attacco e la perdita della pace (T.8.VII.4:3,5,6,7,8,9).

E per cattivo uso del corpo Gesù intende che vediamo il nostro corpo come mezzo per soddisfare il nostro bisogno di specialezza individuale, mentre vediamo il corpo dei nostri fratelli come la causa di tutta la nostra sofferenza e infelicità, sia per i loro attacchi che infliggono direttamente dolore, che per ciò che non riescono a fare e che noi invece vorremmo facessero per noi. In contrasto all’uso egoico lo Spirito Santo vorrebbe che riconoscessimo che il corpo è solo lo schermo sul quale abbiamo proiettato la colpa della nostra mente per la credenza nella separazione e nell’attacco. E grazie a tale riconoscimento possiamo allora lasciar andare la colpa nella mente offrendola allo Spirito Santo, così che il nostro corpo possa ora diventare uno strumento. per comunicare il Suo Amore e perdono.

Nei paragrafi che precedono le righe appena citate, Gesù osserva:

 “Ricorda che lo Spirito Santo interpreta il corpo come mezzo di comunicazione. Essendo l’Anello di Comunicazione tra Dio ed i Suoi Figli separati, lo Spirito Santo interpreta ogni cosa che hai fatto alla luce di ciò che Egli è. L’ego separa attraverso il corpo. Lo Spirito Santo tramite esso raggiunge gli altri. Tu non percepisci i tuoi fratelli nello stesso modo dello Spirito Santo, perché tu non consideri i corpi solo come mezzi per unire le menti e riunirle con la tua e la mia. Questa interpretazione del corpo ti farà cambiare interamente idea sul suo valore. Di per sé non ne ha.

Usare il corpo per attaccare, è dannoso per te. Se lo usi soltanto per raggiungere le menti di coloro che credono di essere dei corpi, e insegni loro tramite il corpo che non è così, comprenderai il potere della mente che è in te. Se usi il corpo per questo e solo per questo, non puoi usarlo per attaccare. Al Servizio dell’unione esso diventa una bellissima lezione di comunione, che ha valore fintanto che ci sarà la comunione. Questo è il modo di Dio per rendere illimitato ciò che tu hai limitato. Lo Spirito Santo non vede il corpo come te, perché Egli sa che la sola realtà di ogni cosa è il servizio che essa rende a Dio in favore della funzione che Egli le dà” (T.8.VII.2,3).

In merito agli argomenti ‘peso e aspetto del corpo’ puoi anche trovare utile, in inglese: Overeating: A Dialogue, di Kenneth Wapnick, disponibile come libro, e-pub, Kindle, Cd e MP3.

[ndt: Sul sito italiano si può leggere un’introduzione a questo testo. Vedi http://www.ucim.it/index.php/materiale-di-studio/estratti-da-libri]