Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 1218 Come posso spiegare alla mia chiesa che il Corso è su base Cristiana?

 

D # 1218: Un corso in miracoli afferma di essere un’esperienza universale, tuttavia è su base Cristiana. Come posso spiegare ai leader della mia chiesa che il Corso funziona con il Cristianesimo ed anche con altre religioni? Le persone di altre religioni o fedi accettano il Corso come valido? Come lo fanno funzionare nelle loro menti? Come lo spiegano ai leader della loro chiesa?

 

R: Per rispondere alle tue domande, diamo prima un’occhiata al passaggio a cui ti riferisci per fare chiarezza, perché sei saltato ad alcune conclusioni che non seguono necessariamente le affermazioni di Gesù: “Considerazioni teologiche come tali sono necessariamente controverse, poiché dipendono dalla credenza e possono, pertanto, essere accettate o rifiutate. Una teologia universale è impossibile, ma un’esperienza universale non è solamente possibile, ma necessaria. Ed il corso è diretto verso questa esperienza. Solo qui la coerenza diventa possibile, perché solo qui finisce l’incertezza” (C.in:2:4,5,6,7).

In altre parole, Gesù qui sta dicendo che non ci sarà mai accordo tra differenti insegnamenti religiosi e spirituali al livello teologico poiché, per spiegare la natura di Dio e la nostra relazione con Lui, usano tutti concetti e simboli specifici ai loro contesti culturali e storici, e credere è la base per accettare o rifiutare i vari insegnamenti. Ma ciò che tutti i genuini insegnamenti spirituali e religiosi condividono è che conducono ad una esperienza di unità e amore, che è universale, poiché tale esperienza non dipende da simboli o parole e di fatto trascende qualsiasi cosa specifica. Quasi tutte le principali religioni del mondo hanno i loro mistici, e quando vai oltre le parole specifiche derivanti dai loro background religiosi e teologici se tentano di descrivere le loro esperienze mistiche, scoprirai che ogni mistico, indipendentemente dallo specifico percorso spirituale o religione, condivide la stessa esperienza universale.

Il Corso, pur usando una terminologia Cristiana, non usa quei termini nello stesso modo in cui lo fa il Cristianesimo tradizionale, e di fatto li usa spesso in una maniera intesa a correggere quelli che sono percepiti, dalla prospettiva del Corso, come errori del Cristianesimo. E così ci sono differenze teologiche significative tra il Corso e tutte le varie sette cristiane, che di fatto non concordano le une con le altre. E’ probabile che qualsiasi tentativo di conciliare le differenze tra il Corso ed il Cristianesimo non abbia successo (per una discussione approfondita su molte di queste differenze teologiche, vedi il libro di Kenneth Wapnick A Course in Miracles and Christianity: A Dialogue, scritto con il prete e studioso gesuita Padre Norris Clarke).

Con questi pensieri in mente, torniamo di nuovo alla tua domanda. Prima di tutto il Corso non sostiene di essere un’esperienza universale, ma solo un percorso tra molti (vedi M.1:3,4 per una discussione sulla posizione del Corso a riguardo) che porta verso quell’esperienza. Non è inteso per essere integrato con altre religioni o percorsi spirituali, ma si regge sulle sue gambe in quanto  insegnamento spirituale di auto-apprendimento che aiuta i suoi studenti ad entrare il contatto con il loro Insegnante Interiore, sostituendo l’insegnante che hanno fatto per se stessi (l’ego). Mentre è certamente possibile praticare il Corso rimanendo tra i fedeli di qualsiasi particolare religione, diventerà più difficile restare fedeli ai canoni di quella religione man mano che i principi del Corso saranno integrati più profondamente nella propria pratica ed esperienza. Perché la teologia del Corso è molto differente da quasi ogni altra religione del mondo, incluso e in particolar modo il Cristianesimo.

Siccome il Corso è solo per una persona – lo studente individuale che lo sta studiando e praticando – e non è inteso per formare le basi per qualsiasi movimento di massa o nuova religione nel mondo, la tua preoccupazione su come condividerlo con i leader della chiesa in realtà non è necessaria. Puoi trovare che ci sono momenti in cui ti senti attratto a condividere aspetti del tuo percorso con un leader della chiesa, ma non dovresti essere sorpreso se spesso essi non saranno ricettivi al suo messaggio, dal momento che dice qualcosa che è molto diverso dal Cristianesimo tradizionale (ossia che il peccato non è reale, Dio non ha fatto il mondo, e Gesù non è Dio né il nostro personale salvatore morto per i nostri peccati!). Dovrebbe essere un sollievo sapere che, come studente del Corso non c’è nessun altro che hai bisogno di informare o persuadere. E da una prospettiva metafisica, il Corso lo intende piuttosto letteralmente: non c’è nessun altro. Un’altra differenza significativa rispetto al Cristianesimo e alla maggior parte delle altre religioni!