D # 1238 (i): (Le due domande che seguono sono state sottoposto dalla stessa persona).
Possiamo pregare lo Spirito Santo per la guarigione, la protezione e il benessere di altre persone? Nel misticismo Cristiano e Gnostico e nelle religioni del mondo il potere spirituale che media tra gli esseri apparentemente incarnati e Dio Padre è normalmente una qualche forma del femminino divino chiamato Sofia (Kwan Yin, Tara, ecc. sono concetti simili nelle tradizioni orientali). Potremmo dire che Sofia, la Madre Maria nel suo aspetto cosmico ecc., è un altro nome dello Spirito Santo?
R: La preghiera in Un corso in miracoli ha un significato piuttosto differente da quello di altre tradizioni quali quelle che citi. Il tipo di preghiera che descrivi non è parte della teoria e pratica del Corso, poiché implica che Dio sappia del nostro mondo e di tutti i nostri problemi, e che essi siano tutti reali. La base di tutto ciò che viene insegnato nel Corso è il suo stretto non-dualismo: tutto è illusorio tranne Dio, Cristo e le Loro creazioni in Cielo. A questo livello la preghiera è definita come il canto che il Padre canta al Figlio e che il Figlio canta al Padre, descrizione che Gesù utilizza nell’Introduzione di Il canto della preghiera. Questo opuscolo contiene il materiale trascritto che è giunto in risposta al crescente fraintendimento di preghiera, perdono, guarigione e ruolo dello Spirito Santo da parte degli studenti del Corso. Nella prima sezione, “La vera preghiera”, Gesù afferma che “La vera preghiera deve evitare la trappola di chiedere per supplicare. Chiedi, invece, di ricevere ciò che è già dato: di accettare ciò che c’è già” (CdP.1.I.1:6,7). Gesù chiarisce, tuttavia, che non c’è niente di sbagliato nel pregare per cose specifiche se questo è ciò che vuoi fare, perché la preghiera è come una scala, dove nei gradini più bassi solo le cose specifiche sono significative per noi (CdP.1.I.2). La comunicazione, pertanto, dovrebbe avvenire in quei termini, ma la preghiera e la nostra visione dello Spirito Santo cambierebbero man mano che saliamo la scala ed incominciamo a dare sempre più valore all’unità.
Ciò che questo significa per noi, che crediamo che il mondo e le nostre vite individuali in esso sono reali, è che la nostra preghiera deve in qualche modo riflettere quel canto di Unità del Padre e del Figlio in Cielo. La vera preghiera condividerebbe lo scopo che la mente corretta dà alle nostre vite qui, che è disfare ogni senso di separazione, da una persona a un’altra, e tra noi stessi e Dio. Questa credenza nella separazione e la colpa che ne deriva è il solo problema, ed è la fonte di ogni altro apparente problema nelle nostre vite. Così, la sola vera guarigione è il disfacimento di questa credenza tramite la pratica del perdono; e qui è dove entra il ruolo dello Spirito Santo. Possiamo scegliere di rivolgerci allo Spirito Santo nelle nostre menti corrette come promemoria che abbiamo un solo problema, la separazione, e che c’è una sola soluzione, il perdono (L.pI.79, 80). Questo è il motivo per cui Gesù ci dice che “L’unica preghiera significativa è quella per il perdono” (T.3.V.6:3). E’ anche la base della risposta che Gesù diede a Helen (scriba del Corso) quando lei gli chiese cosa avrebbe dovuto dire ad una persona che aveva bisogno del suo aiuto. Egli rispose che lei stava ponendo la domanda sbagliata e che non avrebbe dovuto occuparsi di cosa dire, ma di lasciar andare i giudizi nella sua mente. Senza l’interferenza del giudizio, sapremmo semplicemente e automaticamente cosa dire o non dire. Il giudizio blocca il flusso di amore che si esprimerebbe sempre in un modo che è il migliore per tutti.
Molti altri studenti hanno fatto domande sulla preghiera e lo Spirito Santo, e ti rimandiamo alle nostre risposte alle loro domande: #338, #572, #592 e #628. Il ruolo dello Spirito Santo è anche spiegato in profondità nel Capitolo 5 di Few Choose to Listen, che è il Volume 2 di The Message of “A Course in Miracles”. Il contesto di quella esposizione è il modo in cui gli studenti hanno frainteso cosa dice il Corso in merito al chiedere l’aiuto dello Spirito Santo.