D #1323: La mia domanda riguarda l’apparizione degli angeli nel mondo. Un mio amico sa di essere un angelo, ma lotta per comprendere gli aspetti tecnici di una simile apparizione nel sogno. Ha ragione nel pensare di essere semplicemente una manifestazione dello Spirito Santo (vale a dire il ricordo o pensiero dell’Unità di Cristo con Dio) nello stesso modo di altri esseri illuminati che si mostrano?
R: Quando Gesù parla di angeli in Un corso in miracoli, si riferisce sempre a pensieri amorevoli di Dio dentro di noi, non ad esseri esterni. Egli usa un termine che evoca un senso di conforto e protezione, ma non intende che ci siano effettivi esseri spirituali chiamati angeli, come viene insegnato in alcune religioni. Questi sono simboli che rappresentano pensieri nella nostra mente (Vedi le Domande # 36 e #413ii).
Dal punto di vista del Corso non ci sono “aspetti tecnici” con cui un essere illuminato debba aver a che fare. Quella mente guarita sarebbe totalmente in pace, sapendo che non c’è alcun mondo “là fuori”: solo altre menti che credono di esistere come corpi in uno stato di separazione da Dio, catturate in un sistema di difese per proteggere la loro separazione da Dio e dagli altri, e per proiettare su altri la responsabilità di questa separazione. Gesù, come manifestazione dello Spirito Santo, è per noi il simbolo della verità in una forma con cui possiamo relazionarci. Egli ci riflette semplicemente ciò che si trova dentro di noi: la verità che niente di reale può mai influenzare l’Amore di Dio in cui siamo stati creati e dove restiamo per sempre.