D #1373: Sto ancora combattendo col concetto di realizzare e vivere il “sogno felice” che viene dall’applicazione dei principi del Corso. Praticare Un corso in miracoli non promette miglioramento delle circostanze della vita, tuttavia Joel Goldsmith ha ottenuto delle “guarigioni” tramite l’applicazione di principi praticamente uguali a quelli descritti nel Corso. Come considerate questo?
R: Nella Domanda #783 discutiamo alcune delle importanti differenze tra gli insegnamenti di Joel Goldsmith e quelli di Un corso in miracoli. È vero che i sintomi fisici scompaiono in alcune persone mentre praticano il Corso. La connessione sarebbe il lasciar andare la colpa, poiché il Corso insegna che la malattia ha le sue radici nella colpa che stiamo scegliendo di mantenere nelle nostre menti. Ma può anche essere una scelta della mente corretta: e una ragione possibile per sceglierla sarebbe dimostrare che il corpo non può influire sul nostro stato di pace interiore.
In un importante passaggio Gesù chiarisce la natura della guarigione e il miracolo: “Così il corpo viene guarito dai miracoli perché essi mostrano che la mente ha fatto la malattia e ha impiegato il corpo perché sia vittima, o effetto, di ciò che essa ha fatto. Tuttavia metà lezione non la insegnerà per intero. Il miracolo è inutile se impari soltanto che il corpo può essere guarito, perché questa non è la lezione che è stato mandato ad insegnare. La lezione è che era malata la mente che pensava che il corpo potesse essere malato: proiettando all'esterno la sua colpa non ha causato nulla e non ha avuto effetti” (T-28.II.11:4,5,6,7).
La reale guarigione, così, è il capovolgimento di effetto e causa: la mente è malata, non il corpo, nonostante l’apparenza di sintomi corporei. Il corpo è l’effetto, la mente è la causa. Questa è la funzione del miracolo: spostare la nostra percezione dal corpo alla mente, dove allora riconosceremmo che la decisione della nostra mente è la sola causa di tutto ciò di cui facciamo esperienza. Stiamo sempre decidendo di avere o l’ego come nostro insegnante, o Gesù (T.14.III.4). Riportarci a quello stato di mente è la reale guarigione e la sola funzione del miracolo.