Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 897 Sembra esserci tanto inganno nel mondo – esiste una qualche verità oggettiva?

 

D # 897 Continuo ad avere problemi con l’insegnamento di Un corso in miracoli riguardante l’irrealtà del mondo, problemi su cui recenti tematiche al telegiornale aiutano a portare l’attenzione. Ad esempio la maggior parte della gente ora è consapevole che i governi di tutto il mondo non sono onesti reciprocamente né lo sono con i loro cittadini. Se accettiamo che il mondo come noi lo sperimentiamo è semplicemente un sogno generato da colpa ed attacco, ne consegue presumibilmente che qualsiasi particolare atto ingannevole – persino una vera bufala – non può essere altro che illusione nell’illusione. E siccome il Corso ci dice che non c’è gerarchia nelle illusioni, la conclusione deve presumibilmente essere che non fa differenza se i governi siano onesti oppure no, dal momento che il mondo stesso nel quale essi governano è esso stesso una fabbricazione dell’ego. Come studente del Corso con  un persistente attaccamento alla nozione di verità oggettiva nel mondo, apprezzerei suggerimenti in merito a come rispondere a questo tipo di tematica.

 

R: Può essere utile riconoscere i due livelli su cui il Corso è scritto. La tua descrizione esprime ciò a cui ci riferiamo come al Livello Uno – l’assoluto contrasto tra verità e illusione. A quel livello, ogni e qualsiasi cosa che avviene nel mondo è illusoria. Questa dovrebbe essere per noi la fine della storia. Ma siccome abbiamo troppa paura ad accettarla senza riserve, e quindi pensiamo ancora che il mondo sia reale e reagiamo ad esso di conseguenza (compresa la nostra esistenza corporea), Gesù continua la storia. Questo è il Livello Due: Gesù ci parla in termini di cosa noi pensiamo ancora sia reale, anche se sappiamo intellettualmente che “non c’è vita fuori dal Cielo” (T.23.II.19.1). Misericordiosamente e gentilmente Gesù ci insegna come vivere la nostra vita nel mondo in modo da disfare il nostro credere che possiamo esistere autonomamente separati da Dio, anziché rinforzare quella credenza difesa strenuamente. Questa è la dimensione di “capovolgimento del pensiero” delle lezioni e degli esercizi del libro degli esercizi.

Essere in grado di contare sulla sincerità degli altri è un’aspettativa normale, e di certo faciliterebbe nell’affrontare la tensione della vita quotidiana in questo mondo incredibilmente complesso e impegnativo. Sfortunatamente questa aspettativa va incontro a disappunto molto più spesso di quanto la maggior parte di noi sia in grado di accogliere. Tuttavia questo non dovrebbe sorprendere, vista l’origine del mondo e dei suoi abitanti: che si tratta della proiezione di un pensiero di attacco, generato da una mente feroce nella sua determinazione ad ottenere quello che vuole indipendentemente dal costo, pronta ad uccidere per mantenere quello che ha così ottenuto, ma che non si prende alcuna responsabilità per il caos che ne risulta. Tutto ciò che avviene in questo mondo viene da quel pensiero, che è il motivo per cui Gesù ci dice che il mondo è “l’immagine esterna di una condizione interna” (T.21.in.1:5). Alla fine tutto qui si basa su una bugia: che l’unità del puro Amore possa essere frantumata in individui in competizione e incentrati su se stessi. Il valore, quindi, di una forte reazione negativa per un inganno che si è percepito da parte degli altri è che rivela l’inganno in noi stessi, dandoci così l’opportunità di perdonarlo.

Il Corso ci insegna così a guardare il mondo come un’aula scolastica, nella quale il programma di studi è rappresentato dalle esperienze e dalle relazioni quotidiane. Il nostro obiettivo è chiedere aiuto per spostare la nostra attenzione dal mondo e dal corpo alla nostra mente – nello specifico, lo scopo che infonde i nostri pensieri e le nostre azioni, che scaturisce dalla nostra scelta degli insegnanti. Questa è la “condizione interna” che ha bisogno di attenzione. A questo livello, poi, la nostra funzione è quella di rivolgerci all’interno per sentire se stiamo procedendo dal sistema di pensiero dell’ego o da quello dello Spirito Santo. Facciamo pratica nel chiedere aiuto sempre più frequentemente per mettere da parte il nostro ego, affinché le nostre interazioni nel mondo siano veramente utili per il nostro avanzare verso il solo obiettivo degno di essere perseguito: ritornare a casa mano nella mano con chiunque.

Non ci viene mai chiesto di rinunciare ai nostri normali ruoli nel mondo in quanto cittadini, genitori, impiegati, datori di lavoro, ecc. Ci viene chiesto, tuttavia, di rassegnare le dimissioni dall’essere insegnanti di noi stessi (T.12.V.8:3), intendendo che noi (identificati col sistema di pensiero dell’ego) dovremmo rivolgerci a Gesù o allo Spirito Santo per avere aiuto nel definire i nostri problemi e la loro soluzione. L’applicazione di questo ad una situazione come quella che descrivi è che tu porterai al luogo di amore libero dall’ego che si trova nella tua mente corretta tutti i tuoi giudizi e i sentimenti di rabbia, disperazione e vittimismo. In quell’istante santo in cui guardi la tua mente sbagliata con la tua mente corretta, automaticamente avrai la sensazione che ti dirà se fare o dire qualcosa oppure niente. Non ci sarà alcun investimento nel far sì che le cose cambino, anche se hai dato voce alla tua opinione o hai sostenuto un gruppo che lavorava in favore di un cambiamento. Il punto principale che Gesù sta cercando di aiutarci ad imparare è che non è stato raggiunto niente di valore quando è avvenuto il cambiamento esterno che abbiamo desiderato, mentre interiormente ci si sente trionfanti per aver sconfitto il “nemico” – non importa quanto sia stato di beneficio il cambiamento per il mondo. “Non dimenticare che la guarigione del Figlio di Dio è l’unico scopo del mondo. Questo è il solo scopo che lo Spirito Santo vede in esso, e quindi l’unico che ha. Finché non vedrai la guarigione del Figlio di Dio come tutto ciò che desideri sia compiuto dal mondo, dal tempo e dalle apparenze, non conoscerai il Padre né te stesso” (T.24.VI.4:1,2,3). Questo è l’approccio della mente corretta per ogni situazione con cui ci troviamo a confrontarci nel mondo. Questo è ciò verso cui abbiamo bisogno di crescere: che questa diventi la nostra sola motivazione in tutto ciò che pensiamo e facciamo.

Vedi le domande #53, #455 e #599 per una discussione di tematiche e principi che hanno attinenza con la tua domanda.