Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 388 Un chiarimento sulla natura della preghiera.

 

D # 388: Ho pensato e meditato un sacco sul concetto di preghiera. Mi sembra che la sola cosa che possiamo fare con la preghiera sia rendere grazie. Dal momento che Dio non entra e non può entrare nella forma umana non possiamo chiedere nulla, ma sembra che molte persone dicano di aver pregato e che Dio abbia fatto questo o quello per loro e di qui i loro “miracoli”. Cosa accade in questi casi? Ditemi qualcosa di più sulla preghiera. Comprendo che sembri sciocco chiedere a Dio di fare ciò che è già stato fatto. Cosa direbbe Gesù?

 

R: L’opuscolo “Il canto della preghiera” può dare risposta a molte delle tue domande sulla preghiera. Esso descrive differenti livelli, o gradini, ed usa l’immagine di una scala che sale su fino a Dio.  La preghiera che descrivi tu, nella quale le persone chiedono certe “cose” (materiali, psicologiche o emozionali) per se stesse o per gli altri, è all’inizio della scala. È una forma di magia, in quanto sembra che qualcuno o qualcosa di esterno (in questo caso Dio) soddisfi un desiderio. Ciò che in realtà avviene è un processo nella mente. Una persona vuole qualcosa ed usa il potere della mente per ottenerlo. Tuttavia, dato che non è consapevole o ha paura del potere della sua mente, sembra che venga fatta una petizione poi soddisfatta da Dio, da Gesù o dallo Spirito Santo. Questo viene poi chiamato “miracolo”. Come saprai, il miracolo che Un corso in miracoli insegna (che è un cambiamento di percezione) non ha nulla a che fare con niente di esterno. Siccome il Corso ci insegna che di fatto abbiamo una mente e che essa ha il potere di scegliere, di certo non vuole che pensiamo che Dio soddisfi le preghiere nella maniera sopra descritta. Ci dice che la vera preghiera è la preghiera del cuore, e ad essa viene sempre risposto perché nel sogno noi abbiamo e sperimentiamo tutto ciò che desideriamo veramente. Un principio molto importante del sistema di pensiero di Un corso in miracoli spiega questo: “Non c’è nessun mondo separato da ciò che desideri, e qui si trova la tua liberazione definitiva. Cambia solo la tua mente in merito a ciò che vuoi vedere, e tutto il mondo dovrà cambiare di conseguenza. Le idee non lasciano la loro fonte” (L.pI.132.5:1,2,3).

La semplice preghiera del Corso sarebbe dunque la nostra disponibilità a cambiare mente. Tutti i nostri sforzi nel mettere in pratica ed applicare gli insegnamenti del Corso –perdonare, lasciar andare i rancori, prestare attenzione ai nostri pensieri ed alle nostre credenze, cercare la guida dello Spirito Santo perché siano trasformati, ricordare il nostro obiettivo il più spesso possibile – è la forma che la nostra preghiera assume. E’ l’espressione della nostra disponibilità ad accettare la guarigione della nostra mente, il desiderio del cuore mentre guardiamo onestamente tutte le forme che la nostra resistenza e la nostra opposizione assumono nelle nostre interazioni e attività durante tutto il giorno. Questa preghiera alla fine porterà alla consapevolezza di quello che vogliamo davvero, la cima della scala della preghiera quando: “Hai capito che perdoni e preghi solo per te stesso. E in questa comprensione sei guarito. Nella preghiera ti sei unito con la tua Fonte, e hai compreso che non l'hai mai lasciata. Questo livello non può essere raggiunto fino a quando non ci sarà più odio nel tuo cuore e nessun desiderio di attaccare il Figlio di Dio” (CdP.3.IV.4:3,4,5).