D # 1097: Che cos’è l’amore? Un corso in miracoli afferma che non siamo in grado di comprendere l’amore da questa parte della barricata e che dobbiamo solo cercare e trovare tutti i blocchi alla presenza dell’amore che abbiamo costruito dentro di noi (T.16.IV.6:1). Quindi, che cos’è l’amore?
R: La situazione è questa: la nostra esperienza è che siamo individui che vivono in un universo fisico limitato. Ma noi facciamo esperienza di ciò come nostra realtà solo limitatamente al fatto che scegliamo (nel presente) di essere separati dalla nostra vera Identità in Dio, Che è Amore. In che modo, dunque, possiamo comprendere cosa sia l’Amore se stiamo scegliendo di non essere parte di esso? Questo, in essenza, è il motivo per cui il nostro viaggio spirituale deve essere centrato sull’identificare e poi disfare i blocchi che abbiamo costruito e che manteniamo nel presente per mantenerci separati dall’Amore.
La lezione 67 ci dice che l’amore ci ha creato come se stesso e che “Se l’amore ti ha creato come se stesso, questo Sé deve essere in te. Ed è là in qualche posto della tua mente, affinché tu lo trovi” (L.pI.67.3:2,3). Tuttavia da nessuna parte in quella lezione Gesù definisce l’amore, ma parla del nostro bisogno di disfare ciò che abbiamo messo al suo posto. Nella lezione subito dopo, Gesù ci insegna la causa del danno quasi irreparabile che abbiamo fatto alla nostra mente: i rancori. “Tu che sei stato creato dall’amore come se stesso, non puoi serbare rancori e conoscere il tuo Sé. … Perché chi serba rancori nega di essere stato creato dall’amore, e il suo Creatore è diventato spaventoso per lui nel suo sogno di odio” (L.pI.68.1:1; 2:4). Così se neghiamo l’amore, cosa che il serbare rancori fa, come possiamo conoscere l’amore? Tuttavia, come possiamo non riuscire a conoscerlo quando abbiamo totalmente perdonato chiunque? Questo è simile a quando Gesù ci dice che noi non possiamo mai comprendere il “concetto di un’unità, unita come Una cosa sola” fintanto che pensiamo di essere separati gli uni dagli altri (T.25.I.7:1).
Di nuovo nella lezione 127 Gesù ci aiuta a renderci conto delle conseguenze del vedere la nostra identità nel contesto dell’esistenza corporea nel mondo: “Ciò che il mondo crede venne fatto per nascondere il significato dell’amore, e per mantenerlo oscuro e segreto. Non c’è un solo principio che il mondo sostiene, che non violi la verità di ciò che è l’amore e di ciò che anche tu sei” (L.pI.127.5:2,3). Non è difficile discernere da ciò quello che dobbiamo fare per ripristinare nella nostra mente la consapevolezza del significato dell’amore, e questo è quanto Gesù precisa per noi in questa lezione, rimarcando che “non c’è miglior uso del tempo di questo” (L.pI.127.7:2). Noi stessi (come mente che decide) siamo gli autori di tutti i valori che troviamo nel mondo, e la nostra motivazione nel produrli era quella di sostituire ciò che avevamo rinnegato (il nostro Sé). Ora dobbiamo capovolgere ciò e permettere ai doni di Dio di sostituire quello che abbiamo fatto noi (L.pI.127.8:4). L’amore allora sarà la nostra sola esperienza, perché l’amore è la sola realtà nella nostra mente.
Alla fine, come afferma Gesù all’inizio, il significato dell’amore non può essere insegnato o imparato perché è ciò che siamo. Egli dice che lui può insegnarci a ricordare chi siamo davvero e aggiunge: “Nessun corso il cui scopo sia di insegnarti [questo] … può mancare di sottolineare che non potrà mai esserci differenza tra ciò che sei realmente e ciò che è l’amore. Il significato dell’amore è il tuo stesso significato ed è condiviso da Dio Stesso. Perché ciò che sei è ciò che Egli è” (L.pI.127.4:1,2,3). La nostra vita deve pertanto essere dedicata a scoprire il nostro auto inganno ed i mezzi che usiamo per mantenere quell’inganno. Disfatto questo, il significato dell’amore sfavillerà nella nostra mente e tutte le domande semplicemente si dissolveranno nel nulla.
Gesù parla di amore e unità con lo stesso respiro, ed ovviamente essi sono equiparati, come espresso in questa lezione così come in altri posti: “Essendo esso stesso uno, vede tutto come una cosa sola. Il suo significato risiede nell’essere uno. E deve eludere la mente che pensa ad esso come a qualcosa di parziale o in parti” [vale a dire come amore speciale]” (L.pI.127.3:2,3,4). L’amore è totalmente inclusivo e si estende all’infinito, senza limiti. Un’altra indicazione di cosa deve essere il nostro programma di studi: disfare ogni forma di separazione – giudizio, amore speciale (esclusione), interessi separati – e chiedere a Gesù o allo Spirito Santo aiuto nel focalizzare ora la nostra vita sull’imparare a vedere che tutti condividono lo stesso scopo e la stessa identità. Tale è la funzione del perdono e del miracolo. “Il perdono è una forma terrena di amore, che così come è in Cielo non ha alcuna forma. Tuttavia ciò di cui c’è bisogno qui è dato qui così come è necessario. Con questa forma puoi realizzare la tua funzione anche qui, sebbene ciò che l’amore significherà per te, sarà ancora maggiore quando sarai stato riportato all’assenza di forma” (L.pI.186.14:2,3,4).