D #1333: Ho letto con grande interesse la vostra risposta alla domanda #913. Ho anche notato che il Corso rende le persone più assertive ed aggressive, fino a sbilanciare persone altrimenti piuttosto “normali” ed amichevoli forse influenzandole inconsciamente. Voi/il Corso sembrate affermare che questo è semplicemente l’ego che lotta di rimando, ma mi chiedo se Un corso in miracoli, di per sé, sia molto assertivo nel modo in cui presenta la sua “verità” e pertanto causi (deliberatamente?) l’emergere di queste tempeste emozionali, di un comportamento aggressivo e di pensieri d’odio. Il Corso è una qualche sorta di “terapia provocativa” molto simile all’omeopatia solo in gradazioni molto più potenti? Usa frasi come “Ti ho detto” e “Fai questo” che suonano molto autoritarie. Come giustificazione del suo modo autoritario di presentare il suo punto di vista, dice che viene direttamente da Gesù, dallo Spirito Santo e persino da Dio. La mia interpretazione è corretta?
R: La tua interpretazione non è affatto corretta. Per spiegarne il motivo, guardiamo prima il tuo punto finale. Il Corso non afferma di essere venuto da Dio. È scritto con la voce autorevole di Gesù, ma questo non è il risultato di un tentativo calcolato per giustificare un punto di vista. Piuttosto è un riflesso del fatto che è stato ispirato da una fonte di amore dall’esterno di questo sogno spazio-temporale, una fonte che molti di noi all’interno di questo sogno, compresa la scriba del Corso, sperimentano come proveniente attraverso la voce di Gesù.
Il Corso insegna che fino ad ora abbiamo ascoltato la voce dell’ego, e ci chiede di guardare onestamente la miseria che questo ci ha causato. Ci informa che abbiamo accesso ad un altro Insegnante interno, lo Spirito Santo, e che saremmo molto più felici se lasciassimo cadere la mano dell’ego e prendessimo invece la mano dello Spirito Santo. E’ inequivocabile in merito al fatto che questo mondo è un’illusione nata dalla colpa e che pertanto non troveremo mai felicità duratura o pace in nulla all’interno di questo mondo: la troveremo solo cambiando la nostra mente. La difficoltà è che “Imparare questo corso richiede che tu sia disposto a mettere in dubbio ogni valore che hai” (T.24.in.2:1).
Fintanto che ascoltiamo l’ego è molto difficile sentire che ci sbagliamo su tutto e che dovremmo mettere in dubbio tutti i nostri valori. Effettivamente, sotto la guida dell’ego è virtualmente impossibile non sentirlo come un attacco e reagire con tempeste emozionali, comportamento aggressivo e pensieri di odio. Non è obiettivo del Corso che noi sperimentiamo queste cose, ma Gesù si rende conto che per noi è quasi inevitabile farlo. Lo sa perché riconosce che fintanto che crediamo di essere qui rimettiamo semplicemente in atto l’istante originale in cui ci siamo infuriati contro Dio, insistendo di avere ragione e Dio aveva torto. Così, quando gli studenti del Corso sembrano diventare eccessivamente assertivi o aggressivi come risultato di ciò che stanno imparando, non è perché stanno adempiendo parte del programma di studi del Corso, ma piuttosto perché stanno reagendo alla paura che esso ha prodotto.
Gesù non è lì per provocarci, ma non cerca neanche di proteggerci dal sentirci provocati dal suo messaggio. Ci dice semplicemente che ciò che è vero è vero, ciò che è falso è falso, e ci chiede di guardare il nostro processo interiore mentre impariamo a distinguere tra i due.