D # 4: Dopo aver letto il tuo articolo su The Lighthouse “L’11 settembre e le sue conseguenze” (Dicembre 2001), mi chiedo se sia mai possibile per uno studente del Corso intraprendere una guerra contro i terroristi senza essere sul campo di battaglia con l’ego ed esserci invece con Gesù.
R: Si, è possibile in linea di principio, poiché Un Corso in Miracoli non è un corso sul comportamento, ma piuttosto un corso sul cambiare il modo di pensare; o ancora meglio, con chi pensiamo. Credere altrimenti è come dire che c’è una situazione nel mondo che lo Spirito Santo o Gesù non possono usare come opportunità per perché noi apprendiamo il perdono.
Considerando che ci vogliono due persone, ciascuna unita all’ego, per creare un campo di battaglia, una persona che sceglie di pensare con Gesù eliminerebbe il campo di battaglia. A quel punto non si intraprenderebbe una guerra, ma piuttosto, parafrasando il testo, si metterebbe un limite alla capacità di qualcuno di malcreare (T-2.III.3:3). Come viene affermato nell’articolo, “C’è un modo di fermare l’aggressione, sia essa a livello individuale o a livello mondiale, che può essere fermo e risoluto, e tuttavia gentile.” Questo modo è tramite l’unirsi a Gesù. Con Gesù al nostro fianco vedremmo che i terroristi sono impauriti, e non malvagi. Riconoscendo la loro invocazione di aiuto a di amore faremmo qualsiasi azione, o inazione, verso cui ci guiderebbe l’amore di Gesù.