D # 1157: Lo scopo del Corso sembra essere la rivelazione o conoscenza, che ho sempre pensato essere la stessa cosa di una esperienza mistica, senza la quale il viaggio è inutile. Gesù nel suo corso dice anche che “Quando avrai visto i tuoi fratelli come te stesso verrai liberato alla conoscenza …” (T.13.VIII.8:1). Di certo la maggior parte delle persone, ad un certo punto della loro vita, hanno visto qualcuno come se stesse, anche se solo per un momento … e non solo coloro che hanno fatto esperienza della rivelazione.
R: Il termina conoscenza in Un corso in miracoli in realtà è sinonimo del Cielo, lo stato di perfetta Unità. Questo è il nostro vero stato naturale in quando Figlio di Dio, e sebbene crediamo di averlo rifiutato e di aver inventato un altro sé come sostituto, ci viene assicurato tramite il principio di Espiazione che non abbiamo mai veramente lasciato quello stato e pertanto l’Unità del Cielo non è mai cambiata. Tuttavia, il nostro lavoro con il Corso si focalizza su un obiettivo che ci lascerà alla porta del Cielo, per così dire, dove Dio Stesso farà il passo successivo, elevandoci nuovamente a Sé stesso. Così, Gesù ci dice: “La conoscenza non è la motivazione per imparare questo corso. La pace lo è. Questo è il prerequisito per la conoscenza solo perché coloro che sono in conflitto non sono in pace, e la pace è la condizione della conoscenza perché è la condizione del Regno. … 7La conoscenza è la Sua Volontà. 8Se ti opponi alla Sua Volontà, come puoi avere la conoscenza?” (T.8.I.1:1,2,3,7,8). Gesù ce lo ricorda in seguito nel testo: “Non dimenticare che la motivazione di questo corso è il raggiungimento e il mantenimento dello stato di pace. Raggiunto questo stato, la mente è calma e si ottiene così la condizione nella quale viene ricordato Dio” (T.24.in.1:1,2).
La sezione del Capitolo 13 che tu citi è intitolata “Dalla percezione alla conoscenza” (T.13.VIII) e lì Gesù ci insegna che la nostra percezione di noi stessi e degli altri come separati è ciò che ci impedisce quello stato di conoscenza, lo stato di perfetta unità. Così, se ci liberiamo dall’illusione che siamo separati, allora l’unità della Figliolanza sarà la lente attraverso la quale percepiremo noi stessi e tutti gli altri. Quando questa è la nostra sola percezione, siamo liberati alla conoscenza. Incominciamo questa transizione, tuttavia, imparando a percepire che tutti condividiamo gli stessi interessi, vedendo gli altri come noi stessi.