D #1357: Nel testo di Un corso in miracoli Gesù ci dice di chiedere a lui prima di compiere un miracolo (T.1.III.4:3). Non comprendo cosa dovrei fare per chiedere a Gesù se devo compierlo. C’è un altro procedimento che farò in futuro e che non comprendo ancora?
R: Il tema centrale dei primi principi, e del primo capitolo del Testo a cui ti riferisci, è che i miracoli modificano la nostra percezione ed è per questo che guariscono. Il focus della nostra attenzione, tuttavia, è quasi sempre sui nostri corpi: la nostra programmazione e le nostre attività quasi sempre sono centrati su cosa va bene o non va bene per i corpi. Pertanto proprio all’inizio del testo Gesù incomincia ad addestrarci a una diversa focalizzazione: non sui nostri corpi ma sulle scelte che facciamo nella mente, perché quelle scelte sono alla radice sia dei nostri problemi che della loro soluzione. In seguito egli ci esorta: “Non cercare di cambiare il mondo, ma scegli di cambiare la tua mente riguardo al mondo” (T.21.in.1:7).
Nelle fasi iniziali del nostro lavoro con il Corso il mezzo primario per cambiare la nostra attenzione dall’esterno all’interno è imparare a chiedere l’aiuto di Gesù prima di agire. Questo ci porta gradualmente fuori dall’abitudine di presumere di sapere cosa sia meglio per noi e per gli altri, in altre parole di sapere quali miracoli compiere. Così non tratta tanto del fare qualcosa, ma dell’imparare gradualmente a focalizzarsi sullo scopo che abbiamo scelto nelle nostre menti in relazione a ciò che stiamo facendo. Gesù ci insegna che quello che facciamo non è importante nei termini del nostro viaggio spirituale: ciò che è importante è la scelta che abbiamo fatto nelle nostre menti in merito all’insegnante che ci guida in ciò che facciamo. Quella scelta, e quella scelta soltanto ci manterrà addormentati nel sogno di separazione o ci aiuterà a renderci conto che siamo i sognatori di quel sogno, cosa che alla fine ci condurrà a svegliarci interamente da esso.